I neo-boiardi delle ferrovie siciliane viaggiano sul “gommato”

Abbondano gli strateghi delle ferrovie che hanno lasciato proliferare il trasporto in gomma e pochissimo sanno o vogliono sapere sull’aeroporto. Sarebbe utile in questo caso il parere delle ditte Cuffaro, Flixbus, Sais, Salemi e via enumerando….

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“Gli interventi che abbiamo letto e sentito in questi giorni dimostrano la pochezza del loro ragionamento. intanto non sono i politici a caldeggiare l’aeroporto ma i cittadini che vedono la struttura essenziale per raggiungere l’Italia, l’Europa e il mondo. Queste persone culturalmente in materia di trasporti sono indietro di anni luce. Partire da Agrigento col treno non cambia niente. Occorre prendere coscienza e conoscenza che siamo nel 2023 e che siamo stanchi di assistere al solito teatrino. Le poche opere pubbliche nella nostra provincia portano il nome di Lauricella, Mancini, Di Caro e D’Onofrio. Escluso D’Onofrio, i democristiani, divenuti forzisti con 61 deputati, e poi i successivi governi nulla hanno fatto per lo sviluppo di Agrigento. La mediocrità delle menti è il tema urgente da affrontare in ogni sede politica, economica, sociale. I guasti arrecati al Paese sono sotto gli occhi di tutti. Eppure la mediocrità ha una grande forza sul piano del consenso elettorale e su quello di certo apparati ministeriali. Recentemente ho ascoltato commenti e pareri in materia di infrastrutture che ci lasciano interdetti  per le corbellerie che sono state ufficializzate. Li potremmo chiamare i neo boiardi ovvero persone che agiscono senza alcuna cognizione operativa e propositiva. A chi giova ? È un interrogativo dal sapore amletico. Di sicuro non al nostro Paese e al nostro futuro”.

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Ancora episodi che fanno male all’attuale amministrazione agrigentina.  Dopo gli epiteti irriferibili contro il sindaco adesso dobbiamo registrare le “bugie seriali”  in una città che ha continuo bisogno di risposte e di verità. L’uscita del presidente Schifani sulla non fattibilità dell’aeroporto di Agrigento fa il paio con  la diserzione amministrativa  di Forza Italia che aveva sostenuto l’elezione del sindaco Miccichè.  Se aggiungiamo le dimissioni di due assessori, la perenne attesa dei nuovi assessori e il fatto che il sindaco non abbia ribattuto nulla alla incompletezza delle dichiarazioni di Schifani sull’aeroporto, tanto varrebbe indire nuove elezioni.

“Più che di episodi dobbiamo parlare di una realtà nella quale il sindaco si muove in un fortilizio pieno di contraddizioni dove personaggi assai noti in città sparano su tutto e sulle inadempienze della politica. Il sindaco a questo punto deve uscire dall’anonimato e dire a voce alta i nomi che frenano la nomina dei due assessori , i motivi reali e politici di Forza Italia per l’aperto disimpegno, e soprattutto di dare una risposta al presidente della Regione in ordine alla costruzione dell’aeroporto. Infine, credo urgente sapere la verità sulle “bugie serali” per mettere fine alle critiche avanzate dal “trio Giuseppi”. Probabilmente fa parte di una precisa strategia del sindaco quella di non rispondere a chi lo critica o di non dare rilevanza alle accuse vere o presunte. A questo punto appare essenziale dare specifico incarico al suo portavoce mediante un comunicato stampa. Trincerarsi dietro il silenzio di certo non aiuta il capo dell’amministrazione”.

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 “Dante la guerra e la pace” è un importante convegno che si svolgerà ad Agrigento l’8 maggio 2023, appunto nell’anno internazionale del dialogo come garanzia di pace. Questo, oltre ad essere un doveroso tentativo di fare cultura è un assist ad una città  e amministrazione comunale che non risponde, non dialoga e rischia di starsene mummificata nella sua vanità istituzionale. 

“Grandangolo fa bene a ricordare iniziative per accrescere l’evento del 2025. Ad Esempio Agrigento sin d’ora dovrebbe avviare domande per un conseguente gemellaggio con Gela, Siracusa, Atene, Besançon e Londra per dare forza alla storia. Le prime tre città per richiamare il periodo greco, dove Akragas fu ritenuta dal grande poeta Pindaro la città più bella dei mortali. Besançon invece per avere dato i natali a San Gerlando primo  vescovo dopo la caduta degli Arabi in Sicilia, nonché Santo patrono di Agrigento e Londra per avere dato i natali al capitano Alexander Hardcastle, grande mecenate. Gli incontri, i dibattiti, le tavole rotonde serviranno a dare maggiore richiamo storico-culturale alla città capitale della cultura. Avanti tutta, cara Agrigento”.

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Si vogliono 500mila immigrati da una parte mentre dall’altra si teme una sostituzione etnica. Confusione e contraddizioni notevoli sotto il cielo governativo.

“Improvvisamente tutti riconoscono l’utilità dei lavoratori immigrati ritenuti essenziali per l’agricoltura, per il terziario, turismo, edilizia ecc. ecc. In poche parole viene lanciato il grido di dolore da parte degli industriali, degli imprenditori, dei datori di lavoro. Un’apertura ad ampio raggio. Non sono più contrari, anzi sono pronti ad utilizzare la grande opportunità. Una volta la manovalanza  (necessaria) per lo sfruttamento delle piantagioni di cotone negli Stati Uniti veniva ingaggiata attraverso il prelevamento forzato in Africa. Erano solamente dei poveri schiavi che con la fatica e il sudore rendevano i padroni sempre più ricchi. Oggi si sono invertite le parti. Non sono più prelevati con la forza e trasportati da navi negriere. Sono i poveri dell’Africa ad andare questa volta verso l’Europa in cerca di lavoro. Attraversano il deserto, le oasi, i fiumi e poi il mare con i suoi pericoli. Dai caporali vengono sfruttati con salari di fame, in posti e luoghi difficili. Gli italiani chiedono il salario minimo che non viene concesso. Da qui esplode il reddito di cittadinanza e l’assenza di mano d’opera. Gli italiani che vanno fuori sono per lo più giovani laureati. Quando si fanno stime per 500 Mila immigrati bisogna chiedersi dove sono le abitazioni ? Vogliamo tenerli in baracca o farli dormire sotto tenda?”.

Più che di sostituzione etnica dovremmo parlare di sostituzione sanitaria. L’importazione di medici cubani e di altre nazionalità fa comodo adesso.

“In molte strutture ospedaliere sono presenti medici di nazionalità straniera. Sono argentini, cubani, polacchi, rumeni. Questo perché una politica scellerata ha inventato il numero chiuso in contrasto con il diritto allo studio. La giustificazione è partita dai baroni delle facoltà di medicina del nostro paese secondo la quale le strutture non erano sufficienti in rapporto agli studenti iscritti in medicina. Da qui dopo solo un decennio si scopre che l’Italia ha bisogno di un gran numero di laureati in medicina. Lo Stato aveva il dovere di potenziare le facoltà e i policlinici in ordine alla didattica e alla pratica ospedaliera. Del resto la eventuale massa di iscritti dopo il biennio si riduceva notevolmente. In Italia purtroppo comandano le lobby e quella dei baroni della sanità è una tra le più potenti”.

L’Aica ritrova la sua nuova dirigenza. Possiamo fare una valutazione rassicurante?

“L’incompatibilità, condizione imposta dalla legge, dagli statuti, dai regolamenti di attuazione va pienamente rispettata. Circa i pareri relativi alle circostanze essi non possono in alcun modo stravolgere nella fattispecie la volontà di chi ha voluto mettere dei paletti nella gestione della cosa pubblica come nel caso del Consiglio di Amministrazione dell’Aica. Disattenzione dei sindaci o precisi accordi di lottizzazione politica ? Spetterà a loro sciogliere il dilemma e ai diretti interessati. E’ sempre in agguato la lottizzazione e il peso politico di Forza Italia, sul Comune e sull’Aica. Avrà un futuro Agrigento?”.

Fonte grandangolo diego Romeo

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