Messina Denaro, quel mafioso rubacuori che ha preso per il naso centinaia di poliziotti

Messina Denaro , quel mafioso rubacuori che ha preso per il naso centinaia di poliziotti

Art. Del 15 aprile 2023

Chi poteva dirlo: Messina Denaro un mafioso gentiluomo e rubacuori. Mentre centinaia di poliziotti lo cercavano , il boss malefico si divertiva a suon di lettere e storie d ‘amore . Incredibile ma vero lu siccu, è riuscito per anni a non farsi fottere proprio in quella  terra che doveva essere bruciata.

Del fuoco di Teresa Principato , Messina Denaro se ne strafotteva. Che amarezza. Non temeva gli arresti e le perquisizioni. A casa sua se ne stava tranquillo.

Messina Denaro , secondo le indagini ,rimaneva in assoluta tranquillità nel territorio, si godeva la vita e ingrassava pure leggendo libri e articoli anche prodotti dalla squadra dei giornalisti antimafia . Rideva e beveva quando  leggeva articoli e libri contenenti minchiate a raffica sul suo conto e sulla sua misteriosa latitanza .

Lo dice anche il Gip nella recente inchiesta su Laura Bonafede.

Inspiegabile che Messina Denaro sia vissuto per così tanto tempo libero”, l’accusa del gip

Sono molti i dubbi che rimangono sulle attività investigative portate avanti negli ultimi anni.  Il Gip li definisce stranezze. Una figuraccia di certo. Anche per  la Questura di Trapani che conosceva bene Laura Bonafede. Arresti e licenza di colpire su tutti, tranne che sul boss. Matteo era tranquillo. Andava in giro a corteggiare e dare ordini a suon di champagne e orologi di marca. E mentre Lui si divertiva   l’ antimafia come Attila , nel nome del suo depotenziamento, radeva , anzi bruciava, tutto quello che riteneva utile al suo arresto. Oggi, anche i canarini ridono, nel sentire le tante minchiate dette.I canarini non ridono quando cercano di capire se indagheranno sulle coperture istituzionali di Matteo.  Meglio parlare di pili che di verità imbarazzanti

La cura quasi maniacale del latitante nella annotazione di qualsiasi accadimento della sua vita, nella tenuta di diari e quaderni in cui trascriveva anche commenti, non può fare dubitare dell’esistenza di materiale di ben altra importanza sugli affari criminali di Messina Denaro custodito in altri covi non ancora individuati (e di cui, peraltro, v’è già traccia in alcune delle corrispondenze tra il latitante e Laura Bonafede che pure mostra di conoscerli)”. Lo scrive il gip Alfredo Montalto nella ordinanza di custodia cautelare che ha disposto il carcere per Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello e donna di Messina Denaro.

Fonte:Blog Sicilia

Ass. Verità e giustizia