Montante, rischio prescrizione e al processo si prova a correre

– Bisogna accelerare. Su alcune posizioni incombe la prescrizione. Il processo sul “Sistema Montante” deve iniziare a correre. Qualche giorno fa il presidente del Tribunale Francesco D’Arrigo è stato molto chiaro. “Sull’altare di questo processo ne vengono sacrificati da 5 a 7 al giorno, i testi dovranno venire, lasciare ogni impegno”, ha detto il presidente. Più chiaro di così. La mossa immediata è stata la fissazione di una udienza a settimana, prima se ne celebrava una al mese.

È diventato un maxi processo con 30 imputati, che richiede uno sforzo e un impegno organizzativo diverso. Il troncone principale, quello che vede imputato l’ex potente presidente di Confindustria Sicilia e simbolo di un’antimafia travolta da scandali e processi, si è concluso già in appello. Montante è stato condannato a 8 anni, contro i 14 del primo grado.

Restavano in ballo due processi, che sono stati riuniti. Nel primo sotto accusa erano e sono imputati il presidente della Regione Renato Schifani, l’ex direttore dell’Aisi e generale Arturo Esposito, il capo reparto dell’Aisi Andrea Cavacece, l’imprenditore Massimo Romano, il docente universitario Massimo Cuva, il colonnello dei carabinieri, in servizio alla Dia, Giuseppe D’Agata, il sindacalista Maurizio Bernava, gli imprenditori del settore sicurezza Andrea e Salvatore Calì, Rosetta Cangialosi, Carmela Giardina e Vincenzo Mistretta (tre dipendenti di Montante), il poliziotto Salvatore Graceffa, il dirigente di Confindustria Carlo La Rotonda, il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello, il luogotenente Mario Sanfilippo e il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo.

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