Tanto fumo e niente arrosto. O forse no. Le settimane infernali di questa grottesca estate siciliana ci consegnano un quadro confuso. Frammentario. Ma soltanto in apparenza. Che nesso c’è fra le tribù che si sono combattute a colpi di comunicati stampa sul caos Fontanarossa e gli assetti autunnali del governo regionale, a partire dalle nomine dei manager della sanità? E quanto pesa, rispetto a ciò che è successo e a ciò che succederà, il gioco a incastro dei partiti (soprattutto quelli radicati nell’Isola, senza un ombrellone nazionale) per le Europee? Il chi-sta-con-chi e il chi-va-contro-chi di questi giorni non dipendono da indigestioni d’anguria, né tanto meno da insolazioni di massa.