I COLPEVOLI DELLO STUPRO DI PALERMO

da William Beccaro | 25 Ago, 2023

Di chi è la colpa dello stupro di gruppo della ragazzina al Foro Italico di Palermo?

L’opinione pubblica ha dato due risposte: la prima è «dei sette violentatori», la seconda è «di genitori, scuola e società in generale».

Due risposte che non hanno contraddizione, ma due differenti conseguenze: da una parte la richiesta di una punizione esemplare, fino alla castrazione chimica, degli stupratori; dall’altra un ripensamento del modello genitoriale ed educativo.

Riguardo la pena è bene ricordare che l’articolo 609 octies del Codice Penale Italiano prevede, per questo reato, la reclusione per un periodo che va dagli otto ai quattordici anni.

Così come è bene ricordare che nei “reati sessuali” la recidiva è del 17 per cento, che però scende ben sotto il 10 per cento se i detenuti vengono coinvolti in specifici percorsi di rieducazione.

Un risultato apprezzabile, se non fosse che tutte le stime dicono che sono il 96 per cento le vittime di violenza, da un “non partner” o un “non familiare”, che denunciano: mentre sono solo il 5 per cento le vittime di violenza in ambito domestico che vanno in questura.

Vien così da pensare che i ragazzi che stuprano replichino un modello educativo, quel modello che fa sì che una donna italiana su tre dica di essere stata vittima, durante la sua vita, di molestia o violenza sessuale.

Quello degli stupri e degli abusi è quindi un problema senza soluzione?

Assolutamente no, nessuna soluzione sarà però davvero efficace fintanto che non si partirà dalla consapevolezza che i ragazzi che stuprano non sono una anomalia, ma replicanti di comportamenti che sono, e sono stati, della nostra peggiore adulta società prima che loro.