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Racalmuto – Oggi partiamo dalla stazione ferroviaria, per poi esplorare, da un altro punto di vista, un nuovo panorama…
Attualmente la linea ferroviaria Agrigento-Palermo è parzialmente interrotta. La stazione ferroviaria di Racalmuto è chiusa ed il numero di corse è stato ridimensionato. Passano pochissimi treni. C’è ancora un solo binario, sia nella Agrigento – Caltanissetta che nella Agrigento – Palermo e nella Palermo – Catania. Per cui non possono transitare due treni contemporaneamente, uno in una direzione e l’altro nella direzione inversa. I treni, quando si incrociano, si devono fermare nelle varie stazioni ed aspettare la coincidenza. Esattamente come avveniva tra l’Ottocento ed il primo Novecento, quando hanno costruito in Sicilia le linee ferrate. Da allora ad oggi non è cambiato nulla, anzi alcune linee sono state disattivate, come ad esempio la Porto Empedocle-Sciacca-Castelvetrano che non esiste più. Il fatto che in Sicilia abbiamo quasi tutte le ferrovie a binario unico e la metà di esse non sono elettrificate, comporta insopportabili allungamenti dei tempi di percorrenza. La media oraria dei treni in Sicilia è, si e no, di 40 all’ora. Da Agrigento a Palermo, ad esempio, per percorrere 130 chilometri, ci vogliono più di tre ore. Attualmente stanno effettuando dei lavori di rifacimento a causa dei quali ci sono delle interruzioni. Pertanto il trasporto dei passeggeri viene effettuato con i pullman sostitutivi. Pulman che attraversano una strada pericolosissima, anch’essa interessata da lavori in corso da più di 10 anni e che per percorrerla, da Agrigento a Palermo, sempre per fare 130 chilometri, sono necessarie tre ore, alla media di poco più di 40 all’ora. Si viaggiava più velocemente e meglio ai tempi delle carrozze con i cavalli.
Poi parliamo pure di altre infrastrutture e servizi, di sanità e di sistemi di potere e di gestione in Sicilia completamente fuori controllo e del tutto disastrose.