"SI TOGLIE AI POVERI PER DARE AI RICCHI AFFINCHE' DIVENTINO SEMPRE PIU' RICCHI", eh già, se Il Piccolo di Trieste fosse un giornale serio e onesto, sarebbe stato questo il titolo dell'articolo che domenica 7 ottobre avremmo letto, ma visto che stiamo parlando di un giornale del gruppo De Benedetti e di Laura Tonero, la giornalista che ha firmato l'articolo, non c'è nulla da stupirsi.
E' evidente che, come sempre, l'articolo cerca di far passare per normale ciò che normale non è, e di deviare l'attenzione dal problema fondamentale, ovvero che stanno cercando di portare a termine, in nome di questa Europa del turbo capitalismo, un vero e infame crimine: la verità è che hanno tolto con un ecascamotage furbacchione l'unica impresa fonte di vita e di reddito a un piccolo imprenditore, il sottoscritto per darla a chi un impresa e più di una ce l'aveva già e più di una, Samuele Rossi della GDM sas e a Paolo Fontanot del pane quotidiano". Si toglie ai più poveri per dare ai più ricchi affinché diventino sempre più ricchi. Questa è la sintesi dei fatti.
Come qualcuno di voi avrà letto (temo pochi vista l'ormai sempre più ridotta tiratura del Piccolo di Trieste) domenica 7 ottobre è uscito un articolo su La voce della luna.
Eh già, siamo alle solite con l'ennesimo articolo spazzatura del sempre più disprezzato giornale locale il Piccolo di Trieste (un disprezzo che purtroppo viene condiviso incondizionatamente da tutti i cittadini della nostra città, su questo almeno sono tutti d'accordo). Per chi non è di Trieste è bene sapere che questo giornale e i loro giornalisti, purtroppo, proprio per il loro disgustoso modo di fare informazione (bugiardo, ultra servile e vigliacco) hanno portato alla rovina oltre che il quotidiano stesso anche molta povera gente colpevole di aver cercato di difendersi dai diktat neoliberisti di questa finta Europa dei popoli a cui il giornale è totalmente asservito.
Un giornale che oggi è totalmente nelle mani del noto finanziere Carlo De Benedetti, un iper neolibersta coinvolto in parecchie oscure vicende giudiziarie. Un uomo che, come tutti sanno, riceveva a casa sua tutti i massimi esponenti dei passati governi, in particolar modo quelli della finta sinistra come Matteo Renzi, i quali andavano a casa sua in processione per farsi dare consigli e "benedizioni". Chissà se gli baciavano anche l'anello?
L'articolo guarda caso, come ho già detto, porta la firma di Vanna Marchi, hops, scusate il lapsus, volevo dire Laura Tonero. Sempre per chi non lo sapesse o non è di Trieste, Laura Tonero è la famosa giornalista grande amica del sindacalista della FIPE confcommercio e sempre più ricco imprenditore (ormai proprietario di mezza Trieste) Bruno Vesnaver. Il quale, invece di difendere un esponente della categoria, il sottoscritto, dai tentacoli della Bolkestein e da questo sistema marcio e malato, rimaneva in silenzio, proprio per provare a mettere le mani anche su La Voce della luna, ma purtroppo per lui il colpaccio gli è andato male.
Bruno Vesnaver è anche colui che insime alla sua amica Tonero e agli ex assessori Laura Famulari e Andrea Dapretto dell'èx giunta Cosolilini PD, hanno organizzato una falsa conferenza stampa a porte chiuse nel palazzo del comune di Trieste. Questo in modo da non essere disturbati e raccontare senza nessun contraddittorio quello che volevano loro, ignobili balle da dare in pasto ai media locali. In perfetto stile fascista, alla faccia della democrazia!
Tuttavia, quel furbacchione del Vesnaver non contento, visto che ero riuscito comunque a far emergere il modo spregiudicato con cui gestiva il suo ruolo di sindacalista, ha provato anche ad intimidirmi con una falsa denuncia (sempre con l'aiuto della sua amica Tonero). Pur di mettermi a tacere hanno sono arrivati persino a inscenare una maldestra oltre che ridicola aggressione da parte mia nei suoi confronti, ma anche questa furbata gli è andata male, il giudice non ha creduto a una sola parola delle sue dichiarazioni, le balle che hanno raccontato erano davvero troppo sfacciate, e ha chiuso la causa in cinque minuti perché il fatto non sussiste.
Credo che ormai sia chiaro a tutti il motivo per cui in questi anni il Piccolo di Trieste non ha fatto altro che far uscire articolo perniciosi, offensivi e infamanti su La voce della luna: da una parte dovevano difendere le idee e le politiche neoliberiste del loro padrone Carlo De benedetti e della finta sinistra, ma anche della finta destra, e dall'altra c'erano anche da difendere gli interessi degli amichetti locali che miravano a sbranare La voce della luna.
Che l'attuale vincitore del bando Samuele Rossi della GDM sas non avesse le capacità economiche oltre che imprenditoriali per portare avanti da solo (come avevo fatto io) un'impresa come La voce della luna, in città tutti lo avevano già capito. Ma quello che adesso non si capisce e come abbia potuto partecipare e vincere il bando di gara, perché per partecipare allo sciacallaggio della mia impresa non bastava essere totalmente privi di scrupoli, ma bisognava avere anche delle capacità economiche e imprenditoriali, cose che il signor Samuele Rossi sembra non aver mai avuto e questo articolo ne è la conferma. Il signor Rossì sta già cercando un patner, o forse ce l'aveva già?...
Fin da subito si vociferava che il signor Rossi altro non era che il front-man di qualcun altro, e le voci adesso si fanno conferme. A onor del vero circolavano diversi nomi... staremo a vedere quale sarà il nome vero e definitivo, magari torna anche quello di Vesnaver.
Ci avevano raccontato sempre attraverso giornali come il Piccolo di Trieste che la direttiva Bolkestein doveva servire per evitare queste schifezze e invece le sta creando e moltiplicando. Chiedo a tutti voi miei concittadini, dove sta la giustizia, la distribuzione equa delle risorse, della ricchezza e la tutela dei più deboli in tutto questo!? E poi hanno il coraggio di chiamarla Europa dei popoli.
La pseudo giornalista in questione ovviamente evita anche e accuratamente di riportare interamente ulteriori fatti importantissimi: La voce della luna non è rimasta chiusa per tutti questi anni a causa di un incendio doloso, incendio che, per dovere di cronaca, è vero che era stato causato da un artigiano, il croato Sergio Decovic, che non è stato pagato, ma è anche vero che non è stato pagato semplicemente perché non ha mai portato a termine il suo lavoro (piccola dimenticanza di quella biricchina della Tonero). L'artigiano, dopo aver ricevuto un acconto per un semplice lavoretto di manutenzione aveva dimostrato che le capacità professionali che millantava erano inesistenti, non era minimamente in grado di portare a termine il lavoro per cui era stata richiesta la sua prestazione, aveva combinato un vero disastro, ed è semplicemente per questo che è stato allontanato proprio dal sottoscritto. Il fatto che abbia appiccato il fuoco era semplicemente perché era uno squilibrato e quello era il suo gioco dell'estate, una dimostrazione di coraggio per la sua fidanzatina allora quattordicenne. Dinamiche di un certo tipo di branco che vanno al di fuori della comprensione di noi gente comune.
La giornalista dimentica anche di dire che il quarantenne piromane Sergio Decovic è stato condannato in via definitiva a quattro anni e sei mesi e che è a tutt'oggi è latitante. Libero di circolare e di commettere altri crimini nel nostro paese, ma per la morale neoliberista del Piccolo di Trieste è lui la vittima.
La vicenda del rogo non centra nulla con la distruzione definitiva de La voce della luna, ma è stata l'incapacità e la malafede della nostra classe politica e sindacale, nazionale e locale a distruggere definitivamente la mia impresa, la mia creatura, i quali hanno volutamente e furbescamente mal gestito un direttiva europea, la Bolckestein. Se questo è potuto accadere a me e se oggi siamo arrivati a questo disastro etico, morale e economico che ha colpito non solo me ma a migliaia di piccoli imprenditori in tutta Italia, è stato proprio grazie alla complicità di finti sindacalisti e giornalisti come questa Laura Tonero e Bruno Vesnaver.
Forse con questo articolo la giornalista cerca o forse spera di condizionare in qualche modo anche un processo che è ancora in corso nei confronti del comune di Trieste.
Ma la signora Laura Tonero dimentica di scrivere molte cose, dimentica che non c'è solo un processo in corso, ma c'è anche un prefetto e un governo che si stanno occupando della questione. Sebbene sia un governo che non piace ai suoi padroni, questa è una questione che a chiunque in possesso di un minimo di coscienza e di onesta e si sforzi di approfondire fa letteralmente vomitare.
E in ultimo, dettaglio non trascurabile, dimentica che c'è anche un Di Finizio che non mollerà mai, anche a costo di rimetterci la vita. So bene che giornalisti come la Tonero e tutti gli sciacalli che hanno partecipato a questo schifo e fanno parte di questo marcio sistema sarebbero pronti a camminare sul mio cadavere, ma non so a quanta gente onesta piacerebbe frequentare, bere e mangiare in quel posto, se questo dovesse diventare, dio non voglia, la tomba di una persona, un piccolo e onesto imprenditore che a Trieste e non solo a Trieste, migliaia di persone conoscevano molto bene.
Se vogliono La voce della luna è questo che dovranno fare, camminare sul mio cadavere e distribuire tutti i giorni aperitivi a base sudore e le lacrime e il sangue di un innocente ai loro clienti.
Marcello Difinizio Marcello Di Finizio
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