Lettera aperta alla Presidente della RAI, Monica Maggioni, riguardante il coinvolgimento nell’inchiesta sul ‘Sistema-Montante’ del direttore dei TG Regionali, Vincenzo Morgante,con relativa richiesta di revoca dell’incarico di direzione

Cara Presidente della RAI, Dott.ssa Monica Maggioni, chi le scrive è un ex sindaco di Racalmuto, del paese cioè che ha dato i natali a Leonardo Sciascia.

Tempo addietro ho ritenuto opportuno conferire la cittadinanza onoraria a Vincenzo Morgante, originario di Grotte, un paese confinante col mio, oggi direttore delle testate giornalistiche regionali della RAI. Non so se è al corrente di quanto hanno svelato i magistrati di Caltanissetta anche sul conto del Morgante. Egli risulta tirato in ballo nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Sistema Montante’, i cui risvolti sono davvero molto inquietanti.

Sono oltre 2 mila e 500 le pagine dell’ordinanza che ha portato all’arresto di Antonello Montante , ex presidente di Confindustria Sicilia e di una miriade di aziende pubbliche e private, oltre che deus ex machina di un capillare, ed illecito, condizionamento politico ed economico, attraverso metodi e trame eversive.

Ad essere coinvolti ci sono anche fior fior di giornalisti, che hanno finito col ridurre a mera carta straccia qualsivoglia forma di etica e di deontologia professionale, con grave detrimento per un’intera categoria professionale, alla quale, una volta, anch’io ero onorato di appartenere.

“Il MORGANTE – scrivono testualmente i magistrati nisseni – chiedeva espressamente al MONTANTE una segnalazione per l’incarico di vicedirettore del TGR Sicilia.
A riprova di ciò sono state rinvenute due e-mail:

Mail inviata in data 04.04.2012 dal MONTANTE alla GIARDINA (sua segretaria) avente ad oggetto “riservato”, nel cui corpo è contenuta mail della stessa data inviata da Vincenzo Morgante, giornalista RAI, al MONTANTE per ottenere una sua segnalazione quale vicedirettore TGR Sicilia”.

Poi, sempre tra le carte processuali, compaiono una serie di documenti che attestano lo stretto legame esistente tra il Morgante e Montante. Sono elencati appuntamenti, interviste e svariati incontri organizzati dal Montante, col solo scopo di spianare la carriera dentro la RAI del Morgante, in modo poco ortodosso, imbrigliato com’era dentro una fitta rete di collusioni, connivenze e di convenienze, di cui è rimasto prigioniero.

Lei sicuramente saprà chi è Antonello Montante, oggi rinchiuso nel carcere di Caltanissetta. E’ stato presidente di Confindustria Sicilia, responsabile nazionale per la legalità di Confindustria Nazionale, consigliere di amministrazione dell’Agenzia Nazionale che gestisce più di 30 miliardi di euro di beni confiscati alla mafia, presidente di tutte quante le Camere di Commercio Siciliane e, soprattutto, la più oscura ed inquietante eminenza grigia di sempre, di cui si abbia ricordo in Sicilia.

Grazie alla complicità di alcuni servitori dello Stato, compresi ministri, magistrati ed alcune figure apicali delle Forze dell’Ordine e dei Servizi Segreti, egli ha condizionato, in modo particolare negli ultimi dieci anni, l’intera vita politica ed economica della Sicilia, con metodi degni delle migliori scuole di spionaggio internazionale.

Chi come me ha tentato di contrastare le illegali attività del Montante e di coloro i quali amo chiamare suoi ‘correligionari’ dentro od attorno a Confindustria Sicilia, che si occupano di acqua, rifiuti, energia, porti, aeroporti, ferrovie, strade, autostrade, aree industriali, lavori pubblici ,banche, formazione professionale ed anche di attività di intelligenze, o per meglio dire di spionaggio illegale, è stato sistematicamente massacrato.

Le operazioni fango, con tanto di strumentale clamore mediatico-giudiziario, erano orchestrate da alcuni giornalisti, i cui nomi compaiono in intercettazioni e documenti inoppugnabili! E tra questi nomi compare, con palmare evidenza, cara dott.ssa Maggioni, quello del suo collega Morgante.

Per i giornalisti che facevano parte del Sistema-Montante, correva l’obbligo di’stinnicchiari’(stendere cioè, abbattere!), direbbe lo scrittore Andrea Camilleri, gli oppositori di questo regime mediatico e poliziesco insieme.

Politici, imprenditori, semplici funzionari pubblici e professionisti, ad uno schiocco di dita di Montante, cadevano giù come delle pere marce.

Tutti quanti credevano di dovere godere, all’infinito, del sostegno di alcune alte cariche dello Stato, che agivano di concerto anche con alcuni esponenti delle Forze dell’Ordine e dei Servizi Segreti deviati.

Insomma, si era creato un sistema di potere in cui l’informazione aveva un ruolo determinante, nel costruire imposture e per abbattere coloro i quali svelavano tali imposture .

In conclusione, cara Dott.ssa Maggioni, io e Lei, che ne dice se facciamo un patto?

Avrei un’idea, che di seguito brevemente le illustrerò, per tentare di risparmiarle delle facili speculazioni, riguardo ad un servizio pubblico di informazione di cui Lei è la principale responsabile. Prima che il ciclone Montante si abbatta ulteriormente, come è prevedibile, sull’intero mondo dell’informazione italiana ed anche sulla RAI.

Bisogna infatti considerare che ad essere coinvolti ci sono molti altri giornalisti, quali ad esempio Giorgio Mulè, oggi parlamentare di Forza Italia, già direttore del settimanale ‘Panorama’ ed anch’egli intimo amico ed ex compagno di scuola del Montante. Od ancora Giuseppe Sottile, de Il Foglio, il papà di Salvo, altro suo giovane collega di prestigio dentro la RAI. Ma poi ci sono Felice Cavallaro de Il Corriere della Sera, Gaetano Savatteri, già in forza a Canale 5. A seguire non ci resta che sciorinare un lunghissimo elenco, in cui compare ad esempio, il nome di un certo Franco Castaldo, una sorta di pirata dell’informazione, da lui utilizzata, tutta quanta, a suo uso e consumo. Po c’è il capitolo che riguarda le teste di legno che alimentano, in alcuni casi ben individuati, una strumentale ed a volte assai distorta disinformazione, attraverso delle testate regionali e locali, con in primis, un giornale siciliano on-line di punta, Live Sicilia, riconducibile sempre alla famiglia Sottile, accasata come detto, anche dentro la RAI.

Per evitare ulteriore disonore, dentro la sua azienda che, tra l’altro, essendo a capitale interamente pubblico, è soggetta alle leggi anticorruzione, che ne pensa se Lei propone, al Consiglio di Amministrazione della RAI, la revoca dell’incarico di direttore della testata giornalistica dei TG regionali a Vincenzo Morgante ed io, contemporaneamente, propongo all’attuale sindaco di Racalmuto la revoca della cittadinanza onoraria del paese di Leonardo Sciascia, che tra l’altro gli aveva conferito, come detto proprio il sottoscritto?

Se non altro per recuperare un minimo di dignità, o se preferisce, detto in siciliano,‘pì sarbari la facci’; per salvare la nostra faccia sfregiata da un signore che ha osato coinvolgere anche l’ultimo mostro sacro della cultura italiana che ci rimane, il mio vicino di casa, l’empedoclino Andrea Camilleri,.

Pensi un po’ che il Montante è stato così bravo, oltre che diabolico, da strumentalizzare persino lo scrittore de Il commissari Montalbano anch’egli, ahimè, preso a braccetto ed utilizzato in una serie di iniziative più truffaldine che culturali.

Come dimenticare la partecipazione della Sicilia all’EXPO di Milano del 2015, costata alla Regione Siciliana alcuni milioni di euro, spesi sempre dal funambolico Montante, per sponsorizzare marche di torroni, biciclette e vino che in realtà non sono stati mai prodotti, se non per esigenze, per così dire, espositive.

Queste ed altre numerosissime truffe milionarie, ancora al vaglio della Autorità Giudiziarie, hanno consentito alla ‘servitù’ di Montante, con molti giornalisti in testa, di inzuppare almeno qualche biscottino.

Fermo restando che rimaniamo inoltre in attesa che gli ordini dei Giornalisti della varie Regioni italiane, si diano anche loro un po’ d’ordine. Al netto di questa mia tautologia, l’adozione di un qualche provvedimento disciplinare potrebbe servire, se non altro, a stabilire qual è la differenza tra i veri giornalisti e gli accattoni di professione.

Salvatore Petrotto

Ex sindaco di Racalmuto

Ex Presidente della Fondazione‘Leonardo Sciascia’