Montante: a lavoro l’antimafia

La Commissione regionale antimafia intende ascoltare delle persone tra i volti e i risvolti dell’inchiesta “Double Face” che ha provocato l’arresto, tra gli altri, di Antonello Montante. E l’ascolto sarebbe ritenuto opportuno e utile non solo per scandagliare il presunto sistema “Montante”, ossia un governo parallelo che avrebbe influenzato il precedente governo regionale, ma anche per comprendere se tale “sistema” abbia ancora oggi delle influenze. Il presidente appena eletto della Commissione antimafia in Sicilia, Claudio Fava, conferma e spiega: “Dall’inchiesta Montante emerge un sistema di governo parallelo che influenzava il governo regionale. E temiamo che questo sistema abbia ancora oggi delle refluenze e degli addentellati nell’amministrazione regionale. Vogliamo capire fino a che punto sia ancora così”. Ecco perché il presidente Fava, in conferenza, a Palazzo dei Normanni, ha annunciato un calendario di audizioni, svelando anche il nome e il cognome di coloro che saranno uditi: Marco Romano, ex dirigente generale del Dipartimento delle Attività produttive, Vincenzo Vitale, Dario Cartabellotta, Maria Stassi, Giulio Cusumano, Dorotea Piazzi, Salvatore Pasqualetti, Linda Vancheri, Mariella Lo Bello, Alberto Pierobon, Gaetano Armao, Rosario Crocetta, Beppe Lumia, Alfonso Cicero, Marco Venturi e Mariagrazia Brandara. Poi, Giulio Francese, nella qualità di presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, e tanti giornalisti, a proposito dei quali Claudio Fava precisa: “Li ascoltiamo, alcuni perché hanno indagato e scritto del sistema Montante, altri perché hanno invece mostrato una certa benevolenza nei confronti del sistema Montante”. Insomma, tra malevoli e benevoli. E ancora il fondatore del movimento politico “I cento passi” precisa: “Non ci sostituiremo alla magistratura, ma entro la fine dell’anno vogliamo un rapporto completo sul sistema che Montante aveva costruito in Sicilia. Non è solo una necessità, ma un nostro preciso dovere quello di indagare. Non dobbiamo limitarci ad essere buon notaio di quello che i magistrati ci consegnano. È probabile che l’elenco si allargherà in corso d’opera. Si tratta soltanto di una prima lista di nomi, altri saranno individuati, convocati e sentiti in un secondo momento. Non ascoltiamo queste persone come fossero indagati, ma ascoltiamo queste persone per scoprire quali processi distorsivi siano stati messi in atto, e quali interessi sono stati tutelati, per capire in che modo ci si è distratti. La commissione Antimafia si interroga e cerca di ricostruire il sistema di distrazione della spesa pubblica: sono state sottratte alla gestione dell’amministrazione regionale delle somme e sono state affidate a luoghi non consoni”- conclude Fava. E in occasione di tale opera di approfondimento e di conoscenza, la Commissione regionale antimafia si avvarrà della consulenza a titolo gratuito dell’ex magistrato Gioacchino Natoli, in pensione da pochi mesi. Inoltre, Claudio Fava ha chiesto al presidente Gianfranco Miccichè di rendere le audizioni della Commissione a disposizione della sala stampa dell’Assemblea Regionale.