ENZO BASSO & ALTRE STORIE – GIORNALISTI A CONFRONTO A BROLO TRA QUERELE TEMERARIE E LIBERTÀ DI STAMPA

Sabato scorso, per la prima volta a Brolo, si è svolto un incontro di formazione professionale, organizzato dall’Ordine Regionale dei Giornalisti di Sicilia. Gradito ed atteso ospite all’incontro è stato l’editore di “Centonove”, Enzo Basso, che come un fiume in piena ha raccontato e si è raccontato in merito alle sua vicenda professionale che calzava a pennello in merito al tema del corso.

L’incontro formativo che si è declinato sui temi legati alla libertà di stampa e ai doveri dei giornalisti, addentrandosi sui terreni paludosi della diffamazione e delle querele temerarie, si è svolto sabato mattina alla Brolo.

I giornalisti, nonostante il tempo inclemente, hanno affollato numerosi la sala multimediale “Rita Atria” di via marina, e in maniera particolarmente interessata hanno seguito oltre le relazioni di Giulio Francese, Presidente Odg Sicilia e del Consigliere Nazionale Odg, Santino Franchina, che hanno curato gli aspetti didattici formativi legati al tema dell’incontro – parlando anche sulle regole deontologiche dei giornalisti, di diritto di cronaca e sui condizionamenti della libertà di stampa – l’intervento di Enzo Basso, ospite dell’evento, che ha parlato, per la prima volto dopo la conclusione del suo caso giudiziario, sui tentativi di condizionamento subiti, a vari livelli, tesi a zittire lui e far chiudere “Centonove”.

Una storia complessa, zeppa di errori giudiziari, di tesi fuorvianti, di grossolani errori procedurali, che hanno compromesso, anche se alla fine smontati in fase dibattimentale, la vita della Testata e giocato pesantemente sulla vita umana e professionale di chi lavorava in quel giornale.


A seguire le parole di Enzo Basso, in aula anche Graziella Lombardo, che con il suo “Direttore” ha visto nascere il Giornale e che ne ha pagato duramente lo scotto.

Quella di Brolo è stata – come detto prima – la prima volta che Basso parlava in pubblico anche dopo la sentenza assolutoria, e non è stato avaro di informazioni e dettagli.

Basso ha parlato delle intercettazioni ordinate da Antonello Montante ai suoi danni, di come Centonove aveva vent’anni fa fatto scoppiare il “caso Messina” e di come gli stessi protagonisti d’allora ancora si ritrovano nei posti chiavi della città, dall’università alla magistratura, dalla politica all’economia.

Basso, alla sua maniera: “lo dico, non lo dico … ovviamente lo dico” – con la giusta enfasi di chi si è fatto mesi e mesi ai domiciliari senza colpe – ha elencato facendo nomi e cognomi, parentele e intrecci d’interessi, tutti gli errori procedurali – quelli che hanno infarcito il castello di accuse contro di lui facendolo crollare –  i vizi che hanno annullato il teorema ordito ai suoi danni – un’autentica macchina del fango – , ha spiegato i motivi rancorosi  che casta e politica potevano, possono e potrebbero in futuro nutrire nei suoi confronti.

E aggiungiamo noi avrebbe potuto anche evidenziare come i “silenzi” e tanta mancata solidarietà, mai espressa o giunta in maniera tardiva abbia pesato sulla sua vicenda.

Basso ha anche evidenziato, in una sorta di amara ironia, che se una “testata”- parlando di quella di Roberto Spada a Ostia – ha smosso l’Italia dell’informazione, della politica, della società civile, la stessa è stata zitta quando a Messina hanno fatto chiudere un “testata” scomoda, quella di Centonove, che aveva cambiato, tra l’altro, modo di fare informazione, rompendo monopoli ed equilibri.

Alla fine, pur se tutti contenti dell’andamento del corso. erano presenti anche diversi avvocati, forse, provando a far le pulci, è stata un’occasione sprecata per saperne di più.

Qualche domanda da parte dei giornalisti presenti, se curiosi, avrebbe spinto Basso a raccontarsi in maniera più approfondita e si sarebbe potuto dipingere un quadro più fosco, e ancora più tenebroso, della e sulla sua vicenda.

Ma questo non vuol dire che Basso non possa ripetersi.

Ha tanto da dire e certamente non teme il confronto.

Anche perchè Irene Ricciardello, il sindaco di Brolo, intervenuta ad inizio dei lavori, per porgere i saluti dell’amministrazione, dicendosi compiuta dell’evento formativo, ha detto che potrebbero venir fuori altri incontri, sul tema della formazione e del saper far giornalismo e comunicazione rivolti a amministratori, uffici stampa e giornalisti.

Tornado a quanto avvenuto sabato mattina, il corso di formazione  è stato attuato grazie alla volontà di Nuccio Carrarà che con una decisione coraggiosa ha fortemente voluto l’evento e che ha moderato l’incontro e da parte di Massimo Scaffidi – tra i primi a sollevare dubbi sulle modalità e sull’impalcatura delle accuse mosse all’editore  messinese– che l’ha introdotto e che poi ha colloquiato, dal pubblico, con Enzo Basso.

Fonte scomunicando