‘Il sistema Montante’, i magistrati ‘amici’ raccomandati al CSM e non solo…

A pagina 2189 del’ordinanza di arresto di Antonello Montante, spunta anche il nome di Michele Vietti, ex vice presidente del consiglio superiore della magistratura. L’ex delegato nazionale per la legalità ed ex presidente di Confindustria Sicilia, oggi condannato a 14 anni di reclusione nell’ambito del processo Double face, sotto inchiesta anche per mafia, in un file excel, fa riferimento infatti ad un appuntamento con Vietti a Caltanissetta, risalente al 14/11/2013.

Anche questo incontro, tra l’ex vice presidente del CSM e Montante, riteniamo che vada attentamente valutato sotto vari profili, alla luce del putiferio scoppiato in questi giorni dentro il Consiglio Superiore della Magistratura, che ha portato alle dimissioni di diversi componenti del massimo organo di autogoverno dei magistrati, sotto inchiesta per corruzione ed altro. Tanto più che, sempre il Montante, vantava di avere avuto delle più che amichevoli frequentazioni con una decina di magistrati, la cui posizione avrebbe dovuto essere valutata da quel CSM presieduto

da Giorgio Napolitano, quando Vietti era il suo vice. Mentre il presidente Matarella ed altri due vice presidenti del CSM, quello attuale, David Ermini ed il suo predecessore, Giovanni Legnini, a partire dal 2016, quando la Procura della Repubblica di Catania ha trasmesso gli atti relativi sempre a quei famosi 10 magistrati ‘amici’ di Montante, avrebbero invece dovuto interessarsi delle eventuali sanzioni disciplinari. Ma le loro posizioni, ritenute ‘discutibili’, ma non penalmente rilevanti dalla Procura etnea, ancora devono essere vagliate dal CSM.

Riguardo a queste, per lo meno torbide commistioni o, come li chiamava Montante, interessenze con le toghe siciliane, nel mio libro ‘Il sistema Montante’, pubblicato dall’editore Bonfirraro, vengono peraltro riportati integralmente i relativi atti giudiziari.

Sempre nell’Ordinanza di arresto del Montante, peraltro il discorso si allarga ulteriormente quando, a pagina 2190, viene precisato quanto segue:

In questo ambito sono anche emersi documentalmente rapporti con il Ministro Anna Maria CANCELLIERI (Ministro dell’Interno dal 16.11.2011 al 28.4.2013 e Ministro della Giustizia dal 28.4.2013 al 22.2.2014), nonché con l’onorevole Michele VIETTI (tra le altre cose, già vice presidente del C.S.M.). Inoltre nel file excel rinvenuto nel server della M.S.A. vi è anche un riferimento al nominativo di Tiziana MICELI con affianco l’annotazione “moglie di Angelino luglio 2011” (si tratta della consorte dell’onorevole Angelino ALFANO, già Ministro degli Interni dal 28.4.2013 al 12.12.2016 e, ad oggi, Ministro degli Esteri).

Non possiamo non ricordare, inoltre, quanto emerge ulteriormente, ad esempio, nel provvedimento giudiziario relativo ai 10 magistrati sottoposti non tanto ad un’indagine, ma ad una mera valutazione di merito, che reca la firma del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro e del sostituto Rocco Liguori. Anche in quella circostanza, a proposito dell’attuale procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, viene tirato in ballo il CSM. Fra le tante annotazioni custodite da Montante, ce n’è una infatti del 3 maggio 2012 con la dicitura:

«Scarpinato mi consegna composizione del Consiglio Csm con i suoi scritti per nuovo incarico… Procura Generale Palermo + Dna»; rinvenuto anche un foglio con la composizione del Csm e accanto a ogni nome la «corrente giudiziaria o il partito politico di riferimento». Montante, tra l’altro, riguardo a Scarpinato ammette di averlo visto «sempre per finalità istituzionali e anche se a volte ci siamo incontrati a casa sua è stato sempre per parlare di lavoro e di strategie di lotta alla criminalità».

Ecco perché ho ritenuto opportuno scrivere nel sito istituzionale del Quirinale la seguente missiva, inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

‘Nel mio libro che si intitola, non a caso, ‘Il sistema Montante’, in appendice riporto gli atti relativi ai comportamenti, ritenuti ‘discutibili’, ma non penalmente rilevanti, di 10 magistrati, dei quali avrebbe dovuto occuparsi, sin dal 2016, il Consiglio Superiore della Magistratura per adottare eventuali provvedimenti disciplinari.
In modo particolare, in Sicilia, vogliamo capire se nel corso, per lo meno degli ultimi 15 anni, siamo stati indagati e processati tutti quanti da magistrati al di sopra di ogni sospetto o collusi e conniventi con una presunta associazione a delinquere, probabilmente di stampo mafioso.

Si tratta adesso di capire se, anche in Sicilia, i processi sono stati pilotati e molte condanne inflitte ingiustamente, in cambio di favori, incarichi, promozioni ed altri benefit, elargiti ad alcuni magistrati. Esattamente come è avvenuto, presumibilmente, col caso Palamara ed in altri numerosi casi che si sono verificati in giro per l’Italia.’

Se ci addentriamo oltre, l’incresciosa materia delle molteplici raccomandazioni chieste ad Antonello Montante ci riserva delle sorprese davvero clamorose.

Sempre a pagina 2190 dell’ordinanza di arresto del Montante e dei componenti della sua associazione a delinquere, si legge tra l’altro che:

… sono, poi, emerse richieste di “raccomandazioni” avanzate al MONTANTE da diversi esponenti politici, in specie operanti in ambito regionale o che in tale contesto hanno rivestito anche ruoli di governo, tra cui (oltre a già menzionato Leoluca ORLANDO) Filippo MISURACA, Enzo BIANCO, Ester BONAFEDE (già candidata all’A.R.S. nel 2006 con una lista collegata a quella che sosteneva l’elezione di Salvatore CUFFARO e poi Assessore Regionale nella prima compagine varata dal Presidente CROCETTA), Patrizia VALENTI

(già capo della segreteria tecnica del Presidente CUFFARO ed Assessore Regionale alle autonomie locali e funzioni pubbliche sotto la Presidenza CROCETTA), Luca BIANCHI (Assessore Regionale all’Economia pur sempre sotto il governo di Rosario CROCETTA), Mario TORRISI (già Assessore alla Presidenza della Regione Sicilia nel secondo governo Cuffaro) e Antonio Germanà (già deputato nazionale di Forza Italia, poi transitato al N.C.D. di Angelino ALFANO ed in seguito eletto deputato all’A.R.S.).

• Infine, è possibile rilevare rapporti della stessa specie con numerosi giornalisti o soggetti inseriti nel mondo della comunicazione, anche in tal caso secondo una logica – pur sempre funzionale a preservare il sistema ruotante attorno alla sua persona… .

Riguardo ai giornalisti, così come ai 10 magistrati ‘sub iudice’, vi rimando sempre alla lettura del mio libro ‘Il sistema Montante’, dove riporto integralmente i documenti giudiziari che li riguardano.

Salvatore Petrotto