Ho arrestato un giudice da privato cittadino

“Ho arrestato un giudice da privato cittadino”

L’ingegnere Giuseppe Testa, in applicazione dell’ art. 383 del codice di procedura penale, ha tratto in arresto il giudice durante l’udienza per i reati di tentata estorsione, riduzione in schiavitù, usura, omissione d’atti di ufficio e malversazione. Ma alla fine, come sempre, la legge non è stata rispettata.

La frutta è finita da un pezzo e ormai siamo arrivati all’ammazza caffè visto che l’ingiustizia regna sovrana, e di questi casi ne vedremo sempre di più, ma ricordiamo che per effettuare l’arresto da parte di privati cittadini (art. 383 c.p.c.) il reo deve essere in flagranza di reato, che il reato commesso sia procedibile d’ufficio e che sia prevista una pena superiore a cinque anni.

Prima di procedere con l’arresto è necessario, fin quanto è possibile, chiamare la forza pubblica anche se è difficile che intervenga. Vi dico che la forza pubblica non interviene per esperienza personale. Circa 5 mesi fa, quando mi fu negato il cambio di un assegno circolare, tentai di trarre in arresto in flagranza di reato il direttore e il vice direttore di banca Unicredit per i reati in di appropriazione indebita, violenza privata e tentata estorsione. Dopo aver chiamato per ben due volte i carabinieri, spiegando che i rei erano in flagranza di reato e che intendevo trarli in arresto, si sono rifiutati di intervenire.

https://www.facebook.com/groups/azionecollettiva/permalink/732782803870845/?sfnsn=mo