Lazio, il governatore Zingaretti nomina un imputato per abuso d’ufficio direttore dell’Asl Roma 5. La replica: “Tutto in regola”

Il nuovo direttore della Asl Roma 5 di Tivoli è imputato a Cataniaper abuso d’ufficio. Giorgio Giulio Santonocito, appena dimessosi da commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, è stato nominato il 22 ottobre dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e nella giornata del 7 novembre – a quanto conferma lo stesso manager a ilfattoquotidiano.it – ha firmato il contratto che rende la sua nomina operativa. Fra queste due date, il 1 novembre scorso, Santonocito è stato però rinviato a giudizionel procedimento che lo vedeva indagato con l’accusa di aver conferito, in qualità di direttore generale dell’azienda ospedaliera “G. Garibaldi” di Catania, un incarico da 40mila euro come medico esterno a Valentina Scialfa. La nomina risale al 2015 e in quel momento Scialfa era assessore alla Scuola dall’allora sindaco del comune etneo, Enzo Bianco, del Pd. Il direttore generale ha optato per il giudizio abbreviato e sarà giudicato il primo aprile del 2020. Era stato il Codacons, che si è costituito parte civile, a denunciare nel 2016 la violazione delle norme per l’accesso ad incarichi professionali nella pubblica amministrazione attraverso un esposto alla procura di Catania, da cui è partito il processo, e all’Anac, l’Autorità anticorruzione.

Il bando e la nomina “ritardata” – Santonocito ha partecipato a un bando varato dalla giunta del Lazio il 28 dicembre 2018 e il suo nome è stato scelto formalmente da Zingaretti il 2 settembre scorso, in una rosa di 17 candidati. A quanto si è potuto apprendere, il decreto di nomina è slittato in maniera inusuale per oltre 6 settimane proprio per permettere all’avvocatura regionale di approfondire il profilo penaledel dottor Santonocito. In questo lasso di tempo, spiegano dalla Regione Lazio, il dirigente sanitario ha ottenuto dalla Corte dei Conti l’assoluzione in un altro procedimento. Il decreto legislativo 502/92, che regola le nomine dei direttori generali, sembra salvare – almeno fin qui – la posizione del manager siciliano, escludendo dal lotto “coloro che hanno riportato condanna, anche non definitiva (…) a pena detentiva non inferiore a sei mesi per delitto non colposo commesso nella qualità di pubblico ufficiale o con abuso dei poteri” e “coloro che sono sottoposti a procedimento penale per delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza”. Se il secondo caso non riguarda il reato per il quale è accusato il manager, nel primo bisognerà ovviamente attendere l’aprile 2020 per conoscere l’esito del processo. “Ho scelto l’abbreviato proprio perché sono sereno e convinto che quella nomina fosse assolutamente legittima”, spiega Santonocito raggiunto da ilfattoquotidiano.it.

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