Il giornalista RAI Finocchiaro contro le querele temerarie. Bacchetta Articolo 21 ed il suo presidente Borrometi, che si mette a querelare pure lui

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Sono tra i soci fondatori dell’associazione Articolo21. Quei pochi chiamati al deposito dell’atto costitutivo ci eravamo riuniti per difendere i querelati non i querelanti. Soprattutto non intendevamo difendere noi stessi ma la libertà dei lettori. Sembra qualcosa sia cambiato. Non mi piace, non mi piace per niente.

Questo post su Facebook, del giornalista della RAI Pino Finocchiaro, probabilmente si riferisce a Paolo Borrometi che è, tra l’altro, il presidente di Articolo 21. La prestigiosa associazione nazionale che dovrebbe difendere la libertà di parola e di informazione, contro le querele temerarie ed invece? Il suo presidente Borrometi, ad esempio, ha presentato contro di me, alla Procura della Repubblica di Siracusa, un querela, anziché rispondere pubblicamente ad alcuni quesiti e dubbi da me sollevati, relativi a delle presunte intimidazioni ed attentati di matrice mafiosa, da lui denunciati. Si tratta, ad esempio, della presunta preparazione, nel 2018, di un’auto-bomba per farlo saltare in aria. In realtà il Procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, proprio in questi giorni, ha scritto

Lettera del Procuratore Zuccaro in cui si sostiene che non c’è alcuna prova dell’attentato a Borrometi del 2018

ufficialmente, alla Commissione Parlamentare Regionale Antimafia sostenendo che riguardo a quel presunto attentato ‘non ci sono riscontri’ e che si tratta di ‘un’interpretazione del Borrometi’. Eppure questo, così come qualche altro episodio risalente al 2014, e cioè ai tempi in cui hanno assegnato la scorta al Borrometi, sono stati derubricati, dallo stesso Borrometi e da alcuni media, quali fatti riconducibili ad ambienti mafiosi. Senza chiedere od attendere alcun vaglio investigativo da parte delle Autorità Giudiziarie. O, peggio ancora, travisando persino alcuni documenti giudiziari, quale quello testé citato, a firma del Procuratore di Catania Zuccaro in cui, lo ribadiamo, si parla di totale assenza di riscontri probatori relativi ad un eventuale attentato ai danni del Borrometi. Eppure non pochi giornali hanno titolato che il Procuratore Zuccaro ha salvato il Borrometi da un attentato mafioso. Peccato, o per meglio dire per fortuna, non c’è alcuna prova che stavano preparando quell’attentato! Nel frattempo il Borrometi continua a sbizzarrirsi con le querele contro chi, come me, sottolinea queste palmari verità. E dire che, da presidente di Articolo 21, dovrebbe difendere giornalisti e blogger, proprio da chi utilizza in maniera strumentale l’arma della querela a scopo intimidatorio, così come sta facendo lui nei miei confronti. Forse vuole semplicemente tentare di impedirmi di dire e, soprattutto di dimostrare, carte alla mano, all’opinione pubblica, che di alcuni atti intimidatori, minacce ed aggressioni, da lui denunciati, alle autorità giudiziarie e presso tutti i media, non c’è alcuna prova che sia stata la mafia. Come del resto si evince da una serie di carte processuali che produrremo, se il Borrometi non rimette le sue querele, anche alle Autorità Giudiziarie, per dimostrare la veridicità delle nostre tesi.

Salvatore Petrotto