SCICLI: SCONVOLGENTI DICHIARAZIONI SULL’INGIUSTO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

UN ACCORDO PER NON SCIOGLIERE IL CONSIGLIO COMUNALE? CHIAREZZA PER LA CITTA‘ è questo il titolo di un comunicato stampa che in coda al presente servizio pubblichiamo integralmente, diramato da alcuni ex consiglieri comunali di Scicli. Tra i firmatari c’è anche il giornalista  Marco Causarano. La vicenda dell’ingiusto scioglimento del Comune di Scicli nel 2015 è assurta agli onori della cronaca perché sono stati ravvisati una serie di inquietanti episodi che hanno pesantemente condizionato quello scioglimento che è maturato all’ombra dei servizi segreti e con la connivenza dell’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta e del  suo sodale e mentore, ossia l’eminenza grigia dell’Antimafia Nazionale, l’ex senatore Beppe Lumia. Adesso ci si mette pure il consigliere comunale Claudio Caruso, a riaprire una ferita che ancora non si è rimarginata, e di cui si sta occupando anche la Commissione Regionale Antimafia, presieduta dall’On. Claudio Fava. Dopo aver sentito l’ex sindaco di Scicli, Francesco Susino e quello attuale, Vincenzo Giannone, il 26 febbraio prossimo è la volta del giornalista che, ai ‘bei’ tempi di quello scioglimento, fungeva da ‘megafono’ per Lumia e Crocetta. Ci riferiamo al cavaliere della Repubblica, Paolo Borrometi, che verrà sentito, per esporre i fatti relativi ai suoi trascorsi riguardanti il contrasto contro le cosche mafiose locali di alcuni paesi e città delle province di Siracusa e Ragusa, compreso Scicli, ovviamente. E sì, perché il Borrometi, a quanto pare, sapeva  quasi sempre in anteprima cosa doveva avvenire da quelle parti, forse perché preventivamente informato da chi aveva le mani in pasta in alcune faccende, non solo di mafia, ma che riguardavano gli ingenti business dei rifiuti e del petrolio.  Il Borrometi, recentemente, è stato tra l’altro tirato in ballo da alcuni giornalisti e da tre deputati regionali, tra questi il piu’ agguerrito è Pippo Gennuso, che hanno scritto una lettera alla Commissione Regionale Antimafia, in cui vengono messe in dubbio alcune circostanze riguardanti alcune sue denunce relative ad aggressioni, intimidazioni e presunti attentati di mafia, risalenti al 2014 ed una serie di sue dichiarazioni, interviste televisive, servizi giornalistici e pubblicazioni in cui emergono una serie di palesi contraddizioni.  Sul caso-Borrometi, a seguito di una richiesta di informazioni da parte dell’Antimafia Regionale, relativa proprio agli episodi in questione, considerati tutti quanti di matrice mafiosa, stanno attualmente indagando le Procure di Catania, Siracusa e Ragusa.

Ma ritorniamo al comunicato-stampa degli ex consiglieri comunali di Scicli …

Al Consiglio Comunale di ieri sera è stato dichiarato che nel 2014 ci sarebbe stato “un accordo” per evitare lo scioglimento per mafia del Comune di Scicli se i consiglieri si fossero dimessi fino a far cadere il Consiglio. Riteniamo che queste affermazioni, di per sé gravissime, siano ancora più gravi se pronunciate da un consigliere comunale durante una seduta pubblica del massimo consesso cittadino.

Premesso che i sottoscritti abbiamo deciso di ricorrere sino al Consiglio di Stato per fare chiarezza fino in fondo su quello scioglimento, convinti come siamo che troppe ombre – ancora oggi – si affastellano attorno a quella vicenda, adesso – alla luce di queste dichiarazioni pubbliche – riteniamo sia interesse primario della città che, il consigliere comunale Claudio Caruso, chiarisca fra chi era questo “accordo” e soprattutto che cosa prevedeva, una volta che Sindaco e Consiglio fossero stati tolti di mezzo.

La tesi di uno scioglimento voluto da chi aveva interesse (e forse li ha tutt’oggi) a sottomettere il territorio di Scicli la ai signori delle discariche e delle industrie del petrolio è ormai stata fatta propria dalla Commissione Antimafia, che ha non per nulla ha voluto ascoltare la voce dell’ex Sindaco e del Comitato Salute e Ambiente, mentre come è ormai noto a tutti come una strenua difesa del territorio è venuta dalle coraggiose azioni intraprese da tutti i livelli di Legambiente.

Questi i fatti. Ad ogni modo, chiediamo che il Presidente del consiglio comunale e l’Amministrazione comunale mandino gli atti ed i verbali del consiglio di ieri sera alla Commissione regionale Antimafia che, per l’appunto, si sta occupando anche delle vicissitudini relative allo scioglimento del Comune di Scicli.

Riteniamo assolutamente doveroso che i cittadini sappiano quali trame e quali vicende si sono giocate attorno a quella vicenda che la città ha duramente pagato in termini di immagine e di ordinaria gestione delle attività amministrative sulle quali la sospensione degli organismi rappresentativi democraticamente eletti ha inciso profondamente.

Bernadetta Alfieri, Marco Causarano, Alessia Gambuzza, Pino Savarino, Gianpaolo Schillaci e Gianni Trovato.