Il Cga: figlia di vittima della mafia dovrà essere assunta

Il CGA condanna l’amministrazione regionale ad assumere ai sensi dell’art. 4 della L.R. 20/99 la figlia di una vittima dell’azione terroristico-mafiosa. La palermitana G.P., nella qualità di figlia di P. S., riconosciuto vittima dell’azione terroristico-mafiosa, chiedeva all’amministrazione regionale l’assunzione. L’istanza fu respinta dall’amministrazione sulla scorta del fatto che l’evento criminoso posto a base del richiesto beneficio si era verificato nel marzo 1983, anteriormente all’entrata in vigore della l.r. n. 20/1999. Pertanto G.P. proponeva ricorso avverso il suddetto diniego, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, per l’annullamento-previa sospensione del provvedimento di diniego. In particolare gli avv.ti Rubino e Marino hanno censurato il provvedimento impugnato evidenziando come altri soggetti nella stessa condizione della ricorrente, la cui domanda era stata parimenti presentata dopo il 24 novembre 2008 ( ed in particolare nel periodo 2015-2018) per fatti criminosi antecedenti al 17 settembre 1999, erano stati invece assunti dall’amministrazione regionale ai sensi dell’art. 4 della l.r. 20/1999. Si sono costituiti in giudizio l’Assessorato regionale della Famiglia e la Presidenza della Regione, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso. Al termine della fase cautelare il CGA , condividendo le tesi difensive degli Avvocato Rubino e Marino, ha accolto l’appello cautelare proposto da G.P. che dovrà essere assunta.