Funivia sullo Stretto di Messina?… Il Popolo della Famiglia Firenze dice: “Cominciamo a fare politica vera, valorizziamo il sistema dei traghetti!…”

Forse anche perché siamo tempo di ballottaggi, la questione del collegamento della Sicilia alla Calabria con qualche opera grande tiene molto banco. Dopo il Ponte e il Tunnel, l’ultima, che francamente non avremmo mai pensato di vedere, è quella della Funivia turistica, che dovrebbe “appoggiarsi” al Ponte. 
La Funivia, che, leggiamo su Strettoweb, è il sogno del progettista ing. Alessandro D’Armini, si configura piuttosto come un incubo da luna-park, a immaginare di viaggiare sospesi a grande altezza sullo Stretto, nelle sue cabine. Ma non c’è da temere: non sarà mai fatta, come non sarà mai fatto il Ponte.
 
Il referente per Firenze del Popolo della Famiglia, Pier Luigi Tossani, ha infatti realizzato un corposo dossier antologico online. Il dossier, che raccoglie quanto di più attendibile si può reperire in rete sul Ponte sullo Stretto, fa riferimento al suo interno a un ulteriore studio curato dall’ingegnere e urbanista Alberto Ziparo, originario della Calabria e docente all’Università di Firenze. Ebbene, a pagina 4 dello studio si legge che 
 
“…Gli elaborati di tali tecnici delle costruzioni hanno infatti rappresentato l’ennesima bocciatura del progetto. “Esistono nel progetto di massima una trentina di parametri scoperti (compresi quelli sismologici), di cui almeno la metà insormontabili. (…) Ricordando che, ad oggi, la più lunga campata bifunzionale (gomma e ferrovia) esistente è di 550 metri e che anche l’Akashi in Giappone nonostante l’enorme impegno tecnico, finanziario ed economico, alla fine è stato costruito come ponte monofunzionale viario.” Nel caso dello Stretto, peraltro, si tratterebbe di “assicurare una campata quasi doppia e bifunzionale”.
 
In foto, Il Ponte Akashi: la sua campata centrale è lunga 1991 metri.
Akashi.jpg
Tossani dichiara:
“Stendiamo un velo pietoso su alcune caratteristiche improbabili della Funivia, quali le “due campate laterali che permettono il raggiungimento della cima dei sostegni (750 mt in Sicilia e 675 mt in Calabria)“, e il fatto che “la costruzione del Ponte sullo Stretto garantirebbe posti di lavoro a milioni di persone, a tanta gente residente nel posto”. Milioni?… Questo è un altro sogno di D’Armini. Già ora, molte merci dalla Sicilia per il nord sono spostate via mare, e molto incremento ha avuto il traffico aereo passeggeri (dati più precisi da Ziparo nella sua scheda a pagina 2). Intanto, come osserva giustamente l’ing. Ziparo (ancora nella sua scheda a pag. 13), è certo che col Ponte si pregiudicherebbe il lavoro sicuro che è garantito dal complesso sistema dei traghetti, che abbiamo già. Giustappunto, i traghetti!… Meglio sarebbe cominciare a fare politica vera, invece che fantascienza dilapidatoria di territorio e di soldi pubblici, e casomai, cominciare ad apprezzare e valorizzare le strutture e i sistemi sicuri e ragionevoli sui quali abbiamo già investito.”