Sull’incandidabilità dell’ex sindaco di San Cataldo la parola passa alla Cassazione

Il Ministero dell’Interno ha proposto un ricorso in Cassazione per ottenere la cassazione del decreto decisorio con cui la Corte d’appello di Caltanissetta, confermando un precedente decreto emesso in primo grado dal Tribunale di Caltanissetta, aveva respinto la proposta di irrogazione della misura della incandidabilità nei confronti dell’ex Sindaco di San Cataldo Modaffari e dei suoi assessori. In proposito, però, l’ex Sindaco, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, ha già notificato un controricorso in Cassazione con cui ha sollevato ben sei eccezioni di carattere processuale, che se accolte determinerebbero l’inammissibilità (e dunque la soccombenza) del Ministero dell’Interno. Rubino e Valenza hanno eccepito l’infondatezza nel merito del ricorso proposto dal Ministero, evidenziando che anche alla luce della giurisprudenza della Corte Europea dei diritto dell’Uomo la valutazione posta in essere dalla Corte d’appello di Caltanissetta (ed anche dal Tribunale di Caltanissetta) è stata condotta correttamente, in considerazione del fatto che la giurisprudenza sopra ricordata impone di analizzare la motivazione dei provvedimenti dell’Amministrazione punto per punto, e cioè tenendo conto di tutti i singoli aspetti che vengono in rilievo ai fini della valutazione della condotta del Sindaco e degli assessori.
Infine l’ex Sindaco ed un suo assessore, difesi da Rubino e Valenza, hanno eccepito anche che tutte le contestazioni mosse nei confronti dell’operato dei dipendenti dell’Amministrazione non possono riverberarsi nei confronti del Sindaco e dei suoi assessori, che svolgono un mandato di natura politica, separato rispetto all’attività dei funzionari.