Situazione attuale commissariamento Girgenti Acque, con principale riferimento in ordine obbligo legislativamente sancito di rendere noti i compensi dei Commissari Straordinari ing. Venuti e avv. Dell’Aira, e altri profili ancora concernenti situazioni meritevoli di puntuale attenzione del signor Prefetto, distoniche rispetto alle prescrizioni di legge.

Situazione attuale commissariamento Girgenti Acque, con principale riferimento in ordine obbligo legislativamente sancito di rendere noti i compensi dei Commissari Straordinari ing. Venuti e avv. Dell’Aira, e altri profili ancora concernenti situazioni meritevoli di puntuale attenzione del signor Prefetto, distoniche rispetto alle prescrizioni di legge.

 

I sottoscritti Avv. Daniela Principato e Avv. Giuseppe Arnone , a titolo personale, quale cittadini contribuenti che pagano le tariffe dei canoni idrici e fognari nelle casse di “ Girgenti Acque “, nonché ai sensi della legge dall’art. 9 D.Lgs. 267/2000,  che attribuisce al singolo cittadino la tutele anche avanti alla giurisdizione civile degli interessi economici del Comune ove risiede

CHIEDONO

a codesto Organo Statale di adempiere all’obbligo di legge espressamente sancito a carico, appunto della Prefettura, dall’art 13 ter ultimo comma legge n. 33 del 2013, che così recita “Le prefetture pubblicano i provvedimenti di nomina e di quantificazione dei compensi degli amministratori e degli esperti nominati ai sensi dell’articolo 32 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90”.

E ciò al fine di poter, seppur con grave ritardo, conoscere quali siano i compensi professionali percepiti dai Commissari Prefettizi insediati a suo tempo da Codesta Prefettura al vertice di Girgenti Acque, oggi rinominata dai suddetti Commissari “ Gestione Commissariale del Servizio Idrico Integrato ATI AG9 “.

Secondo la suddetta normativa sopra riportata gli emolumenti percepiti dai Commissari dovrebbero, appunto, essere pubblicati e resi noti all’opinione  pubblica .

Secondo alcune indiscrezioni, immediatamente meritevoli di conferma o di smentita, gli emolumenti percepiti da ciascuno dei predetti Commissari su base annua verrebbero a sfiorare o addirittura a superare la somma di €. 200.000,00 (euroduecentomila/00), per ognuno.

Tali assai onerosi emolumenti vengono erogati, da quasi due anni, malgrado l’Avv. Giuseppe Massimo Dell’Aira già goda, a carico del bilancio pubblico,  di una pensione quale appunto Avvocato dello Stato in quiescenza, pensione che presumibilmente si aggira attorno ai  €. 150.0000,00 (Eurocentocinquatamila/00).

Occorre quindi anche verificare la compatibilità, sulla base della normativa vigente in materia di risparmi statali, dell’erogazione da parte della mano pubblica, e dunque sempre a carico degli stessi contribuenti, di simili “onerosi” compensi ad un Commissario Prefettizio che è già di suo un pensionato d’oro dello Stato!

Si coglie l’occasione per anticipare, già in questa sede, che questo Studio Legale sta elaborando un atto avente per oggetto la verifica del rispetto della normativa in materia di:

  • trasparenza e procedimento amministrativo ex legge 241/90, ex legge regionale 10/91;
  • nonché ex legge 33/2013 in materia di “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni “;
  • ed ancora in materia di normativa concernente d’incarichi e appalti ad evidenza pubblica;
  • ed infine di abuso d’ufficio per come previsto e punito dall’art. 323 c.p.;

da parte di detta gestione Commissariale.

 

Ed invero, nell’insistere nella presente richiesta, si evidenzia che appare francamente paradossale  che una Gestione Commissariale sia talmente poco incline al rispetto della normativa in materia di trasparenza da non rendere neanche noti gli emolumenti percepiti dai Commissari e pagati dai contribuenti .

E già sin d’ora si evidenza a Codesta Prefettura il gravissimo paradosso – ad oggi  sfuggito all’attenzione dell’Ecc.mo Prefetto a causa degli eccezionali sforzi subiti a causa del COVID 19 – di una Gestione Commissariale che viola gli obblighi di approvazione e pubblicizzazione dei bilanci consuntivi, a partire da quelli del 2018 e dell’anno 2019.

Ed invero, le attualissime vicende giudiziarie della Presidente Silvana Saguto, del Prefetto Francesca Cannizzo, (recentissimamente condannate a consistenti pene detentive)  e dei Commissari nominati dalla prima per gestire aziende siciliane sulla base della normativa antimafia, dimostra in quale misura sia vitale verificare in primo luogo gli andamenti finanziari e di bilancio delle gestioni commissariali, per potere prontamente intervenire nel caso in cui tali gestioni conseguano perdite e diseconomie ben maggiori rispetto alle precedenti gestioni rimosse per il commissariamento.

L’esperienza Saguto-Cannizzo impone, nel caso che ci occupa- ove siamo in presenza della principale struttura economica dell’intera nostra provincia, per di più finanziata esclusivamente dai contribuenti,– il rispetto assoluto e puntuale di tutte le normative volute dal legislatore, in materia di trasparenza e regolarità dei consuntivi, finalizzate a prevenire eventi come quelli appunto accertati nell’affaire Saguto-Cannizzo, di dissesti gravissimi, di distruzioni e di dilapidazioni di risorse pubbliche e risorse private.

All’uopo si anticipa che si chiederà altresì di approfondire la tematica delle scelte che si ha notizia (da parte di rilevanti sedi politiche) vogliano operare i Commissari di non avvalersi dei progetti già cantierabili (e quindi a costo zero) in possesso di Girgenti Acque e dell’Ato Idrico per dare esecuzione a funzionamenti già disponibili per realizzare progettazioni  ex novo con pacifiche ulteriori perdite di tempo prima di dare l’avvio ai lavori, ed assai probabili ulteriori spese di progetto.

 

In conclusione, è persino superfluo fare commenti in ordine alla “idoneità” a prescindere, a gestire la più grande impresa della provincia di Agrigento, di un esperto in materia di sanità, quale l’ingegner Venuti, e di un consulente giuridico dello Stato, quale l’avv. Dell’Aira, ambedue privi con evidenza e per l’appunto di esperienza in materia imprenditoriale ed anche di conoscenza delle tematiche idriche e fognarie.

In una battuta si può affermare che se il compianto Sergio Marchionne, ovvero il rappresentante della migliore cultura economica e di impresa di questo Paese, avesse dovuto commissariare Girgenti Acque per realizzare il miglior risultato economico e di efficienza possibile, nell’interesse dei cittadini, difficilmente si sarebbe rivolto a soggetti dotati del bagaglio di cultura imprenditoriale in possesso dell’ingegner Venuti e l’avv. Dell’Aira; che peraltro ad oggi non sentono il bisogno né di far conoscere gli esiti economici della loro gestione, né di far conoscere i compensi di cui godono e ciò malgrado le specifiche prescrizioni di legge sopra richiamate.

Un noto proverbio insegna che si può “passare dalla padella alla brace”, la trasparenza, come dimostra l’ormai clamorosa ed abbagliante storiaccia di Silvana Saguto e Francesca Cannizzo, serve ad evitare ciò.

Si attende riscontro alla presente nota, rassegnando altresì che gli scriventi stanno valutando se investire della tematica i Sindaci e i Consiglieri comunali interessati, nonché l’ATI, tutti soggetti con competenze in ordine alla vigilanza su Girgenti Acque, anche se la medesima ha modificato denominazione, ma non canali di finanziamento!