Tutti responsabili nessun responsabile

n questo periodo storico di grande sofferenza, durante il quale buon senso e l’efficienza vorrebbero che tutti i ruoli fossero chiaramente individuati e le competenze rigorosamente assegnate con criteri che si rifanno alla capacità e alla professionalità, assistiamo al solito scaricabarile di responsabilità.

Purtroppo non stiamo parlando di figure secondarie che non hanno grande influenza sulla vita sociale dei cittadini, ma di posizioni politico/amministrative di massimo livello, che hanno nelle loro mani il destino della nazione.

Infiniti sono gli esempi di responsabilità che vengono rimbalzate da un organo all’altro, dal centro alla periferia e viceversa, di nomine di commissari straordinari che si sovrappongono ai già numerosi centri di potere esistenti, con la confusione che possiamo immaginare (a proposito: ma perché è necessario nominare sempre un commissario per qualsiasi situazione fuori dalla normalità, bypassando le norme che lo Stato ha predisposto?) 

Il risultato è uno spettacolo indecente (ma quotidiano) che ha creato e sta creando situazioni grottesche, destinate inesorabilmente a ricadere sulle fasce più deboli. Un teatrino che, tra il resto, evidenzia un altro dei mali italici: l’opacità delle decisioni, perché come la storia insegna, quando tutti sono teoricamente responsabili, di fatto nessuno lo è, e qui inizia il famigerato scaricabarile.

Ma che cosa si può dire di fronte a uno scenario simile? Una cosa sola, credo: che tutto rimarrà immutato fino a quando non ci sarà un radicale snellimento della burocrazia, che assicuri meno norme e cavilli, meno sovrapposizioni e una catena di comando corta e snella. 

È utopia? Mi auguro di no per il bene dei nostri figli!

                                           Antonio Panero

                                           (PdF-Cuneo)