Next Generation Italia – Infrastrutture per una mobilità sostenibile

di Vito Coviello, Socio AIDR e Responsabile Osservatorio Tecnologie
Digitali nel settore dei trasporti e della logistica.

La strategia su tre assi del rilancio del Paese

Partiamo dalle parole della Presidente della Commissione Europea,
Ursula von der Leyen:

“… si tratta non solo di riparare e recuperare l’esistente, ma di
plasmare un modo migliore di vivere il mondo di domani”.

L’unione Europea e l’Italia, per la prima volta dopo l’ultimo
conflitto mondiale, sono chiamate a ripartire per ricostruire e,
soprattutto, a progettare un miglior modo di vivere di questa
generazione e delle generazioni future.

Intendiamoci, non sono le stesse macerie e il tessuto sociale non è
quello straziato e stremato dal conflitto mondiale, ma le ferite
sono ugualmente profonde perché c’è un forte disagio sociale e la
consapevolezza di tutti che ci vorrà molto tempo per ricostruire un
sistema economico piegato dalla pandemia.

L’azione di rilancio del Paese disegnata nel Piano si basa su tre
assi strategici, tutti e tre condivisi a livello europeo:
digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione
sociale.

Il Piano Nazionale di Resistenza e di Resilienza si compone di sei
Missioni che riguardano le seguenti aree tematiche:

1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
2. Rivoluzione verde e transizione ecologica;
3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
4. Istruzione e ricerca;
5. Inclusione e coesione;
6. Salute.

In questo spazio riportiamo una rapida “sintesi” sulla terza area
tematica, Infrastrutture per una mobilità sostenibile.

Alcuni numeri ci aiutano a comprendere quante risorse economiche
saranno destinate alla missione e quali gli obiettivi.

Su di un totale di 223,91 miliardi di euro del piano saranno
destinati alla missione Infrastrutture per una mobilità sostenibile
31,98 miliardi di cui tra gli investimenti in corso e futuri:
28,3 miliardi saranno destinati all’alta velocità ferroviaria e alla
manutenzione stradale e
3,68 miliardi all’intermodalità e alla logistica integrata.

Gli interventi sull’alta velocità ferroviaria e sulla manutenzione
stradale 4.0 riguarderanno le grandi linee di comunicazione del
Paese e dovranno assicurare una mobilità rapida, sostenibile e
tecnologicamente avanzata. Sono inoltre previsti investimenti per la
messa in sicurezza e il monitoraggio digitale di viadotti e ponti
stradali nelle aree del territorio che presentano maggiori criticità.

Si tratta di interventi di velocizzazione delle principali linee
passeggeri e di incremento della capacità dei trasporti ferroviari per
le merci, lungo gli assi prioritari del Paese Nord-Sud ed Est-Ovest,
per favorire i collegamenti e il passaggio del traffico da gomma a
ferro sulle lunghe percorrenze.

Si prevede di estendere l’Alta Velocità al Sud, con la conclusione
della direttrice Napoli-Bari, l’avanzamento ulteriore della
Palermo-Catania-Messina e i primi lotti funzionali delle direttrici
Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza Battipaglia.

Una particolare attenzione è stata posta anche riguardo alla
elettrificazione delle linee regionali al Sud.

Per quanto riguarda l’Intermodalità e logistica integrata, il
programma nazionale di investimenti si pone l’obiettivo di realizzare
un sistema portuale competitivo e sostenibile dal punto di vista
ambientale per potenziare e sviluppare i traffici collegati alle
grandi linee di comunicazione europee. L’attenzione sarà posta alla
valorizzazione del ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti
infra-mediterranei e per il turismo.