Il cantante neomelodico Alessio Ossino si ribella a difesa di Fabrizio Corona

Alessio Ossino, il noto cantante neomelodico catanese, nel vedere in televisione l’ingiusto ed atroce trattamento riservato al re dei paparazzi Fabrizio Corona, esterna tutta la sua profonda indignazione e tutta la sua rabbia. Dieci poliziotti sono andati ad arrestarlo, facendolo andare su tutte le furie.  Immediatamente, esibendosi in diretta streaming, si è tagliato le braccia, facendo fuoriuscire dei fiotti di sangue, con cui si è cosparso il volto. Tutto il suo corpo è diventato un’enorme maschera di sangue! Non dobbiamo dimenticare che dopo quel tragico parapiglia di cui è stato protagonista, in ospedale gli hanno dovuto praticare quattordici punti di sutura. Il Corona è comunque diventato incontrollabile dopo che  un poliziotto gli ha sottratto il cellulare. Secondo quanto riferito dal suo avvocato Ivano Chiesa, presente sul luogo in cui si sono verificati i fatti in questione, non potevano sequestrargli quel telefonino, senza un ordine di un magistrato. È stato a quel punto che Corona non è riuscito più a trattenersi. Tale episodio ha fatto precipitare completamente la situazione. Ha contribuito ad esacerbare il suo stato d’animo. Già aveva subito il trauma di essere stato sottoposto ad un arresto ingiusto, cosa che lo aveva fatto precipitare in uno stato di completa  alterazione mentale. Quando poi si è visto pure privato del suo cellulare, ha tentato di spaccare e frantumare tutto quanto era alla sua portata. Dopo questi ultimi tragici avvenimenti, relativi all’ultimo episodio della lunga odissea giudiziaria di Fabrizio Corona, fatta di arresti, violenze e condanne, non sempre giustificabili, come detto, torna a parlare ed a far discutere il cantante Ossino che  non ci sta a rimanere inerte di fronte a tanto orrore e si ribella. E lo fa, come solo lui sa fare. “E’ sconvolgente ciò che abbiamo visto ieri a Non è l’Arena di Giletti – esordisce Ossino –  non siamo tutelati da nessuno – prosegue, esprimendo tutta la sua costernazione in

un video in cui, con toni molto duri, sottopone all’attenzione dell’opinione pubblica alcune considerazioni. “Dai giornali abbiamo appreso che Corona godeva di tutta la necessaria assistenza di cui aveva bisogno, a causa del suo stato di prostrazione psichica, che lo ha indotto a tentare il suicidio e che impone la sua totale incompatibilità col regime carcerario. Dove erano i servizi sociali, dove erano gli psichiatri che lo stavano seguendo nel  suo percorso di recupero psicologico?  Si deve arrivare per forza a questo punto? È giusto un trattamento del genere per un uomo che sta così male? Della serie: prima muori e poi ti salvano la vita! Penso che in questi casi, quando si ha a che fare con soggetti così deboli, è necessario intervenire immediatamente, per scongiurare che accadano delle disgrazie come questa il cui esito finale potrebbe essere davvero irreparabile. Vedendo queste immagini televisive sembra che Corona era del tutto abbandonato, da chi gli doveva assicurare tutti una doverosa assistenza socio-sanitaria e non un traumatico e violento arresto.

Ancora una volta Fabrizio Corona, ricoverato in ospedale e piantonato dalla polizia, se riesce a resistere, farà lo sciopero della fame e della sete? – Conclude Ossino amareggiato, arrabbiato, o per meglio dire, in maniera volgare, incazzato nero, per l’insensibilità dimostrata, anche in questa occasione, da alcuni servitori dello Stato che si sono rifiutati di capire che Corona merita ben altro trattamento. Quanto meno, in tali situazioni, un minimo di pietà umana non guasta. Sono ormai diventate una vera e propria persecuzione e del tutto inammissibili queste continue violente vessazioni perpetrate ai danni di Corona. Forse questo continuo stillicidio giudiziario serve a punirlo in continuazione non tanto per i reati che ha commesso, ma per la sua antica spocchia, per i suoi, per la verità ormai superati, comportamenti poco condivisibili, propri di chi ostenta in maniera insopportabile la propria ricchezza. Sembra che qualche operatore della macchina giudiziaria dello Stato italiano continui a confondere i peccati con i reati. Ecco perché vengono mobilitati sempre decine e decine di poliziotti per acchiappare Corona, al quale è stata riservata una speciale condanna. La sua è una pena paragonabile a quella dei danteschi gironi infernali che, come alcuni sanno, sono sottoposti alla cosiddetta legge del contrappasso. Vita natural durante, anche senza giustificati motivi, deve essere sottoposto a ricoveri coatti e deve entrare ed uscire, in continuazione, dalle patrie galere. Il tutto deve sempre avvenire attraverso arresti connotati da una particolare violenza. La raccomandazione è inoltre una ed una sola: le relative modalità ed operazioni di polizia devono essere plateali e molto appariscenti. Tale perpetua condanna  gli è stata inflitta, per avere violato una sorta di codice morale, che nulla ha a che fare col nostro codice penale.