E nella loggia segreta “Ungheria” spuntano nomi di faccendieri, politici , giornalisti e magistrati

Csm, loggia “Ungheria”, spuntano i nomi. Ci sono anche Severino e Marcegaglia
Nei verbali di Amara chiari riferimenti ai componenti di questa loggia massonica: “Stringevano la mano, premendo l’indice tre volte sul polso”

Dalle carte di Amara altra bomba sulla giustizia: c’era pure la P2 dei magistrati e Davigo sapeva

Nordio: ‘Non esiste al mondo che un pm invii verbali segreti a un membro del Csm’

IL POTERE PARALLELO E OCCULTO

Si tratta ancora di una presunta loggia. E’ opportuno ribadirlo che ci sono indagini in corso. Vero è che la VICENDA STA FACENDO IMBARAZZARE alcuni interessati. Compreso lo stesso Davigo che sta balbettando da giorni. Addirittura l’ex ministro della Giustizia Severino sarebbe dentro la loggia super segreta. Chi conosce la storia recente italiana sa bene che di queste vicende ne abbiamo già sentito parlare. La P2 di Licio Gelli docet. Erano altri tempi. La scuola gelliana è rimasta aperta. La sintesi drammatica di queste forme di potere occulto rimane quella che il potere si applica attraverso le lobby e non con il consenso popolare. Metti insieme, magistrati che hanno un potere enorme e non pagano il conto, gente delle istituzioni, politici e giornalisti e il gioco è fatto. Le armi preferite sono : le inchieste giudiziarie e il fango mediatico. Servono anche leggi poco chiare in modo tale che il reato si può interpretare per gli amici e applicare per i nemici. Il caso “Ungheria” è di grosse proporzioni. Qui si parla di alti profili. La vicenda ancora una volta parte dalla Sicilia. Così come il caso Montante. Se andate a guardare il metodo è sempre lo stesso. Giornalisti, politici, poliziotti e certamente qualche magistrato amico. L’obiettivo? Usare il potere per attaccare i nemici e fare soldi con gli amici imprenditori protetti. Pochi sanno ad esempio che Montante e suoi amici oggi anche condannati hanno protetto diverse aziende non tanto dalla mafia che già di merda ne ha gettata tanta ma dall’antimafia assassina. Quella antimafia che ti avvelena non sporcandosi le mani. Tra queste aziende anche la CMC. Una cooperativa rossa che in Sicilia negli ultimi 20 anni ha gestito lavori per miliardi di Euro . Secondo le inchieste gli amici di Montante ci facevano lavorare i figli. Figli di poliziotti e di gente delle istituzioni

Il caso della presunta loggia massonica “Ungheria” fa tremare il Csm. Nel verbale dell’avvocato Amara, infatti, compaiono nomi e cognomi. Sarebbero 40 le persone coinvolte, anche se la lista non sarebbe mai stata consegnata. All’interno di questo elenco compaiono – si legge sulla Verità – politici, imprenditori, magistrati. Nei nove verbali di Amara si parla solo di alcuni di questi: si passa dall’ex ministro della Giustizia Paola Severino, all’ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, fino al giornalista Luigi Bisignani. Pioggia di smentite da tutti gli interessati, che minacciano querele e si dissociano dalle parole dell’avvocato. Amara li identifica con un gesto: “stringevano la mano premendo tre volte l’indice sul polso”.

La vicenda comunque ormai ha scosso la magistratura, che adesso dopo i prolungati silenzi vuole andare a fondo sulla vicenda. Guerra aperta – riporta il Corriere della Sera – in Procura di Milano tra il procuratore Francesco Greco e il suo vice Paolo Storari. Quest’ultimo gli avrebbe consegnato i verbali segreti di Piero Amara, l’avvocato inquisito e già condannato per corruzione in atti giudiziari , ma Greco non andò a fondo nella vicenda. Una sfida che adesso potrebbe tradursi in un procedimento disciplinare e di trasferimento per incompatibilità ambientale. Finora al Csm non s’era mosso nulla perché, hanno ribadito ancora ieri «fonti» interne all’istituzione, il Consiglio opera solo sulla base di atti formali e secondo procedure codificate; in presenza di notizie in sé irricevibili perché estranee ai canali formali e istituzionali, ogni iniziativa sarebbe stata scorretta e avrebbe potuto amplificare voci non riscontrabili».

Senza un atto ufficiale – prosegue il Corriere – di Storari o di Davigo, insomma, non si poteva procedere. Tutto era rimasto confinato nei corridoi del palazzo fino all’autunno del 2020 (dopo che Davigo ha lasciato il Csm con la pensione), quando gli stessi verbali portati da Storari sono stati recapitati in forma anonima prima a un quotidiano e poi a un altro. Secondo la Procura di Roma a spedirli è stata l’ex segretaria di Davigo al Csm, Marcella Contrafatto. Lei per ora si è rifiutata (com’è suo diritto) di spiegare come li abbia avuti, e dunque sarà chiamato a farlo lo stesso Davigo

Fonte: Affari