Smaltimento in Sicilia, progetti e fondi

Oltre 21 milioni di euro di fondi europei per 17 nuovi Centri comunali di raccolta, e 13 progetti di ampliamento, anche in provincia di Agrigento. L’intervento dell’assessore Baglieri.

In Sicilia sono 17 i nuovi Centri comunali di raccolta per i rifiuti, e sono 13 i progetti per il potenziamento, l’ampliamento e l’adeguamento di strutture esistenti. A finanziarli, con oltre 21 milioni di euro di fondi europei, è il governo Musumeci, con l’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata e aiutare i Comuni nella gestione del servizio. Il dipartimento regionale Acqua e rifiuti ha pubblicato l’elenco dei progetti, a firma del dirigente generale Calogero Foti, con i punteggi attribuiti sulla base dei criteri previsti dal bando. Sono stati emessi i primi decreti di finanziamento. L’assessore regionale ai Servizi primari, Daniela Baglieri, commenta: “E’ un ulteriore tassello messo in campo dal collega Alberto Pierobon, e da noi completato per migliorare, ancora di più, la gestione dei rifiuti nei territori, garantendo un servizio più efficiente per i cittadini. Con i nuovi Centri, o con il potenziamento di quelli esistenti, i Comuni potranno incentivare la raccolta differenziata e procedere a un definitivo cambio di passo nel sistema di smaltimento nell’Isola” – conclude Baglieri. I 17 nuovi Centri comunali di raccolta dei rifiuti, ai quali sono destinati quasi 16 milioni di euro, sono a Casteltermini, Castrofilippo, Eraclea Minoa e Alessandria della Rocca, in provincia di Agrigento. Poi Gela, Resuttano e Riesi, nel Nisseno. Piedimonte Etneo, Aci Catena e Palagonia, in provincia di Catania. Gagliano Castelferrato, nell’Ennese. Mazzarrà Sant’Andrea, in provincia di Messina. Misilmeri, Contessa Entellina e Baucina, nel Palermitano. Acate, in provincia di Ragusa. E poi Trapani. Le 13 strutture esistenti che saranno adeguate, ampliate e potenziate, con 5 milioni e 200mila euro, sono a Menfi, Sciacca e Burgio, nell’Agrigentino. Poi Butera, in provincia di Caltanissetta. Bronte, nel Catanese. Piazza Armerina, in provincia di Enna. Santa Lucia del Mela, nel Messinese. Termini Imerese e Cefalù, in provincia di Palermo. Francofonte e Sortino, nel Siracusano. E infine Modica e Pozzallo, in provincia di Ragusa. E nel frattempo, a fronte del perdurante prevalere del numero di discariche private su quelle pubbliche, il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha ribadito l’opportunità di installare due termo-utilizzatori in Sicilia come unico strumento per affrancarsi dall’oligopolio e dalla schiavitù delle discariche private. E ha affermato: “Il termo-utilizzatore è un sistema ‘mangia rifiuti’ che produce calore ed energia, e quindi ricchezza. Senza questa soluzione resteremmo in mano all’oligopolio dei privati e della cultura delle discariche. Noi non siamo mai stati innamorati di questo sistema, ma è la soluzione per liberarci dalla schiavitù delle discariche. Per 30 anni la politica ha lavorato per crearne soltanto di private, e ora i loro titolari dicono di volerle chiudere se non si raddoppia la capienza. I rifiuti non abbiamo dove conferirli. Allora ben vengano uno o due termo-utilizzatori, come avviene in altre parti d’Italia, per produrre energia, calore e denaro. Le discariche sono un’offesa al buon senso e all’ambiente”.

 

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