ConfIndustria si appella alla Regione

Da nove mesi le imprese siciliane attendono dalla Regione i pagamenti per lavori e forniture. L’appello del presidente di ConfIndustria, Alessandro Albanese.

Carmelo Salamone

Il presidente dell’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, di Agrigento, Carmelo Salamone, è appena intervenuto nel merito del perdurante e non più tollerabile ritardo nei pagamenti alle imprese. Carmelo Salamone ha denunciato: “Da ben nove mesi, dallo scorso novembre, la Regione non versa un centesimo nelle casse delle imprese che stanno svolgendo la propria attività per la pubblica amministrazione, mettendo in ginocchio un intero comparto che, nonostante ciò, continua meritoriamente i lavori assegnati indebitandosi pur di rispettare gli impegni presi. Molte aziende potrebbero decidere, stante l’assenza di trasferimenti, di sospendere le attività in corso, con danno per i cittadini, e beffa per cantieri annunciati in pompa magna anche da esponenti della Regione”. E poi Salamone ha concluso con un appello alla classe politica: “Se l’obiettivo finale è fare chiudere le aziende, si abbia almeno il coraggio di dirlo chiaramente, non camuffando come cura ciò che invece è veleno”. Ebbene, adesso è il presidente di ConfIndustria Sicilia, Alessandro Albanese, a rilanciare la vertenza, prospettando il collasso delle imprese siciliane con gravissimi danni per l’indotto e l’occupazione. Albanese afferma: “Il covid ha ‘ammazzato’ diverse imprese siciliane, e quelle rimaste in piedi hanno enormi difficoltà e sono alla canna del gas. E la Regione continua a non pagare. All’appello mancano addirittura le quote di co-finanziamento dei fondi europei. Sono soldi che le aziende hanno già anticipato e che aspettano ormai da nove mesi. E’ una situazione che ha dell’incredibile”. E poi Albanese aggiunge: “Riceviamo ogni giorno segnalazioni da parte delle nostre imprese associate relativamente ai fondi a valere sul Fondo europeo per lo sviluppo regionale, che ancora non vengono erogati. Sono ritardi gravi in tempi normali, e oggi intollerabili. Da mesi sollecitiamo la Regione ad erogare quanto dovuto, ma nulla è stato fatto. Addirittura adesso si scopre che in cassa non c’è più un euro e che occorre attendere la manovra di assestamento del bilancio regionale per rimpinguare il capitolo destinato alla quota di co-finanziamento. E, cosa ancor più grave, tutto ciò potrà avvenire non prima di metà settembre. E’ una follia. Le imprese non vanno in vacanza e il rischio fallimento incombe anche ad agosto”. E poi, il presidente degli industriali siciliani conclude con un appello: “Facciamo appello al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micciché, e a tutte le forze parlamentari, affinché si preveda una sessione straordinaria immediata per garantire alle aziende quanto loro dovuto. Sarebbe innanzitutto un atto di civiltà e di responsabilità”.

 

teleacras ruoppolo