La Sicilia brucia. Musumeci: “Carcere a vita per i piromani”

Il fuoco, quasi sempre di origine dolosa, alimentato da caldo e vento, imperversa in tutta la Sicilia. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, come l’estate scorsa, invoca il carcere a vita per i piromani. Gli aeroporti di Palermo e Catania hanno sospeso le attività per consentire più agevolmente gli interventi degli elicotteri dei Vigili del fuoco. A Catania un violento incendio ha aggredito la periferia della città. E circa 150 persone sono state costrette a fuggire sulla spiaggia. Tanti, senza più casa, saranno ospitati nel Palazzetto dello sport in piazza Spedini. Altri incendi sono insorti a Paternò, Ragalna e Biancavilla. E poi ancora a Piana degli Albanesi, Strasatto, che è una frazione di Monreale, Altofonte, Misilmeri e San Giuseppe Jato. A Portella della Ginestra la cenere ha ricoperto tutto il “sacrario”, annerendo anche i sassi del memoriale, nel luogo della strage del primo maggio 1947. Ad Agrigento i Vigili del fuoco hanno lavorato in via Santa Lucia, in via Vittorio De Sica al Villaggio Mosè, in viale Monserrato, a Montaperto, lungo la strada statale 640 nei pressi del Kaos, e in via delle Viole a San Leone. Un vasto rogo minaccia la diga Ancipa a Troina, nell’Ennese. Un altro incendio divora i boschi di Piazza Armerina.