La voce di Matteo Messina Denaro

Il Tg1 Rai ha pubblicato l’audio inedito di un processo di mafia risalente al 1993. Testimonia Matteo Messina Denaro, poco più di due mesi prima dell’inizio della latitanza.

Finora di lui, Matteo Messina Denaro, inteso “U siccu” e conosciuto anche come “Diabolik”, sono state pubblicate solo delle foto, segnaletiche, scattate prima della latitanza, iniziata nel giugno del 1993, e degli identikit… E poi altre fotografie tratte dall’album di famiglia, tra matrimoni… e brindisi… Adesso il Tg1 Rai ha pubblicato in esclusiva, ed è la prima volta che accade, la voce del superlatitante, un audio che risale al 18 marzo del 1993, quando Messina Denaro ha 31 anni di età, registrato nel corso di un’udienza al Tribunale di Marsala. La cassetta con un nastro magnetico, in formato Vhs, è stata scoperta negli archivi dello stesso tribunale dall’associazione antimafia “Rita Atria” e dalla testata “Le Siciliane”, impegnate da tempo in un lavoro di ricerca della verità e della giustizia. In 28 anni nessuno si è accorto o ricordato della registrazione. Più nel dettaglio si tratta della testimonianza resa da Matteo Messina Denaro ad un processo con 31 imputati (Accardo Giuseppe più 30), per un omicidio di mafia commesso in provincia di Trapani, a Partanna, nel suo mandamento. Il boss, unico rappresentante ed erede in libertà della dinastia corleonese di Riina e Provenzano, indica le proprie generalità e la residenza a Castelvetrano… E poi l’interrogatorio si protrae per una trentina di minuti. Il pubblico ministero gli domanda: “Senta, ricorda se fu sentito dalla Squadra mobile di Trapani, dopo la morte di un certo Accardo Francesco da Partanna?”. E lui risponde: “Guardi, io, in quel periodo, ho subito decine di interrogatori per ogni omicidio che è successo”… Poi, ancora la sua voce: “Stiamo per salire in macchina e l’Accardo Giuseppe dice a me di non prendere la nostra macchina”… Poi, a conclusione, il giudice si rivolge a lui: “Può andare signor Messina Denaro”. E lui risponde: “Grazie a lei, buongiorno”… Il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, ha commentato: “Sentire la voce di Matteo Messina Denaro è molto importante. Nei suoi confronti ci sono attività investigative da anni. Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza hanno documenti sonori idonei anche a riscontri e comparazioni laddove si rendesse necessario”. E poi ha aggiunto: “Negli anni sono state arrestate centinaia di persone facenti parte della rete che ha favorito la latitanza di Messina Denaro, e sono stati sequestrati almeno tre miliardi di euro. Lo sforzo e l’impegno che lo Stato investe per il suo arresto sono enormi, e ci sono tanti filoni investigativi sviluppati dalle varie forze dell’ordine sotto il coordinamento del Procuratore distrettuale di Palermo. E’ qualcosa su cui facciamo grandissimo affidamento”.

teleacras ruoppolo