Oreste Lauria portavoce dei tirocinanti dell’avviso 22 della regione Siciliana. Avviso 22. non ci sono tempi certi per comunicare ai tirocinanti.

Oreste Lauria portavoce dei tirocinanti dell’avviso 22 della regione Siciliana.

Avviso 22. non ci sono tempi certi per comunicare ai tirocinanti.

All’infinita storia dei tirocinanti dell’Avviso 22 si aggiunge un altro triste tassello che aggiunge oltre al danno la beffa.

Con una Circolare emessa il 7 settembre 2021, il Dirigente generale del Dipartimento lavoro della Regione Sicilia Gaetano Sciacca indica espressamente, agli impiegati preposti al disbrigo delle pratiche dell’Avviso 22, di rispondere dettagliatamente alle richieste dei tirocinanti sullo stato delle pratiche di pagamento che li riguardano.

Chiaramente questo obbligo di risposta viene regolarmente disatteso non chiarendo i tempi certi di risposta per mettere a corrente i singoli tirocinanti, e se rispondono con le solite risposte evasive che non chiariscono l’eventuale problema della pratica al riguardo per ciascun tirocinanti, che non giustificano in nessun modo i ritardi accumulati insomma come al solito siamo di fronte all’ennesima perdita di tempo della quale sono francamente più che stanchi.

Basta con le scuse, sono davvero esausti i tirocinanti di aspettare vogliono risposte dettagliate, trasparente e concrete che chiariscano le competenze e soprattutto indichino eventuali anomalie e di chi sono le responsabilità, certezza e tempi dei pagamenti.

E’necessario fare chiarezza e snellire al più presto le pratiche di pagamento che stagnano da più di un anno negli uffici del Dipartimento lavoro.

Sono davvero stanchi, delusi e demoralizzati da questa situazione e pretendono di avere risposte concrete dalla Regione Siciliana.

Al parlamento regionale abbiamo chiesto di intervenire sulla vicenda chiedendo un’interrogazione parlamentare d’inchiesta al riguardo.

Purtroppo ancora oggi l’assemblea regionale siciliana non si pronuncia in merito, e si aggiunge A tutto questo le orecchie da mercante del governo Musumeci.