Caporalato nell’Agrigentino, confermate sei condanne

La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale in abbreviato nell’ambito dell’inchiesta anti-caporalato nell’Agrigentino cosiddetta “Ponos”. Un’associazione a delinquere avrebbe sfruttato lavoratori nelle campagne, soprattutto tra Canicattì, Campobello di Licata e Ravanusa. I lavoratori sfruttati sarebbero stati ingaggiati nell’est Europa, e sarebbero giunti in Sicilia con permessi turistici. Poi sarebbero stati privati del passaporto, e alloggiati in case procurate dalla stessa organizzazione. L’orario di lavoro sarebbe stato di circa 12 ore al giorno, per circa 30 euro lorde al giorno. Dunque, 7 anni e 10 mesi per Vera Cicakova, 60 anni; 7 anni e 4 mesi alla figlia Veronika, 38 anni; 2 anni e 4 mesi per Emiliano Lombardino, 47 anni, di Agrigento, residente a Porto Empedocle; 3 anni a Giovanni Gurrisi, 42 anni, di Agrigento; 3 anni per Neculai Stan, 62 anni, romeno, residente a Campobello di Licata; 1 anno e 4 mesi a Rosario Burgio, 43 anni, di San Cataldo, domiciliato ad Agrigento. Un settimo imputato, Rosario Ninfosì, 52 anni, di Palma di Montechiaro, ha patteggiato la pena a 2 anni di reclusione. Invece Vasile Mihu, 44 anni, ha di essere processato con il rito ordinario.