Il non voto e l’azione devastante della tecnocrazia giudiziaria sulla politica democratica

La politica discute poco della mancata partecipazione al voto. Un problema molto serio e che trova spazio anche in altri paesi occidentali. La disaffezione al voto ha diverse origini. Non si può generalizzare e non è un fenomeno da sottovalutare.

In Italia, la stanchezza dell’elettorato , parte da lontano e ha varie origini. La crisi dei partiti , le continue inchieste e le poche figure di alto profilo, hanno acuito l’evasione dal diritto di voto.

Il partito del non voto ormai è il primo partito italiano. Un risultato che non è casuale. Finita la politica ideologica e partitocratica è iniziata quella giudiziaria e populista. Da oltre un decennio, i leader politici di basso profilo , hanno pensato solo ad aggredire gli avversari e molto poco a risolvere i problemi della gente. Più avvisi di garanzia e processi e meno progettualità

Una politica lontana dai veri bisogni della gente. Dove è finita la politica con P maiuscola? Potremmo dare diverse risposte e tutte discutibili. Una cosa va detta: con l’inizio di tangentopoli , la politica ha subito un drastico cambiamento , con una riduzione notevole della qualità democratica del Paese. Quella stagione diede la stura all’avvio della politica giustizialista e al patto tra pezzi della magistratura sensibili ai colori rossi con alcuni leader eredi del PCI. L’obiettivo era il potere e abbattere gli avversari. Quel potere che i comunisti, avevano sognato per anni, facendo la guerra alla DC. Quella frustrazione rossa si è tramandata nella seconda Repubblica.

La sinistra, per anni all’opposizione, doveva governare a tutti i costi. La fine del “CAF” (che non è un acronimo sindacale) voluta dagli americani subito dopo la fine della guerra fredda, apriva le porte alla sinistra. Era l’ora degli eredi di Berlinguer. Eredi solo di partito e non nella qualità. Dirigenti molto lontani dal somigliare al più grande segretario che il Partito comunista ebbe dal dopoguerra. Gente che non sa neanche cosa volesse dire la “terza via al socialismo”. I nuovi dirigenti del PC avevano un primo obiettivo: difendere tutte le coop rosse c he fatturano miliardi e tutte le corporazioni a loro legate. Tra queste, anche parte della magistratura

Il potente Berlusconi, finanziato da vari gruppi di potere legati in parte alla prima repubblica, rompe il gioco. Un danno grave per i comunisti. Uno sgarbo che doveva essere compensato con la vendetta. Il motto era :”o con noi o contro di noi”. Berlusconi era contro di loro.

Berlusconi vince non per merito suo ma per demerito della stessa sinistra. Quella lezione fece capire alla sinistra italiana che non aveva gli strumenti per poter ottenere la maggioranza. Serviva un altro modo per arrivare al potere. E qui nasce il motto: “se non sei di sinistra sei potenzialmente mafioso, corrotto, fascista, razzista e magari omofobo”. Insomma tutti i peggiori difetti umani stanno negli altri partiti e la purezza assoluta tutta a sinistra. Il gioco , di questa politica dell’attacco e non del confronto, e’ stato protetto da forze esterne. IN questo spazio ha trovato potere quell’antimafia di potere che ha portato Crocetta ed altri a carriere molto veloci .

Alcuni magistrati, stampa di regime e vari opinion leader ben pagati , avevano il compito di sostenere le tesi staliniane della sinistra integralista. Discutere dei problemi della gente? E chi se ne frega. Importante avere procure allineate e stampa amica pronta a sparare sugli altri. Gli esempi , in questa direzione, sarebbero centinaia.

Fermo restando che, i leader della Prima Repubblica, non sono stati tutti eroi e santi, compresi i leader del PCI, è opportuno ricordare che, dalle macerie della guerra del 1940, questa gente e’ riuscita a portare l’Italia tra i primi 10 paesi al mondo. Anche sulla questione mafia, ha dovuto ereditare quel vergognoso patto sullo sbarco in Sicilia. Non è corretto dimenticare il ruolo degli americani nel dare forza ai mafiosi subito dopo l’invasione siciliana. La storia va letta e ricordata. Gli americani per combattere i comun isti sovietici che finanziavano i comunisti siciliani, hanno sdoganato i mafiosi.: La Sicilia era stata conquistata anche con l’aiuto di Stalin e Churchill. Entrambi pretendevano di mettere le mani sulla Sicilia per la straordinaria posizione nel Mediterraneo. Dopo il disastro fascista , la Sicilia era un piatto da prendere subito con tutti i problemi , compreso anche quello mafioso

Gli americani non mollarono . In ogni caso , le sorti della Sicilia erano segnate. O si finiva sotto il dominio sovietico o sotto il dominio angloamericano. Il fenomeno mafioso , il terrorismo , le strage di mafia e la stessa tangentopoli , non sono eventi slegati tra loro. La verità su molti episodi non la sapremo mai. Dai depistaggi più famosi, alla strana morte di Giuliano , alle bugie su Piazza Fontana e Ustica , l’Italia è patria di ingiustizie e verità pilotate. Anche questo uso distorto della giustizia ha generato sfiducia nello Stato. Riflettendo bene , non ha torto chi spesso dice: “a che serve votare, tanto comandano sempre gli stessi. e non cambia nulla” . In effetti, spesso la volontà del popolo è stata condizionata da inchieste e avvisi di garanzia. Quale processo in Tribunale, la condanna arriva già sui giornali. Tante inchieste, il caso Palamara e anche la puzza di loggia tra i magistrati, ha fiaccato ancora di più la fiducia del cittadino nelle istituzioni. Ormai, lo sanno pure le galline che certe procure hanno fatto politica.