Diffamazione a danno di Alfonso Cicero, ecco perchè Alloro e Falzone sono stati condannati

Sono state depositate le motivazioni addotte dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, che lo scorso 29 giugno ha confermato la condanna, ovvero una sanzione di 680 euro, emessa dal Tribunale di Enna nel 2019 a carico dell’ex deputato regionale di Enna, Mario Alloro, imputato di diffamazione aggravata a danno dell’ex presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero, assistito dall’avvocato Annalisa Petitto. Per lo stesso reato è stato condannato anche Salvatore Falzone, 57 anni, di Caltanissetta. Entrambi nel 2015 avrebbero offeso la reputazione di Cicero a mezzo stampa e sui social network. Alloro ha affermato che Cicero si esprimeva sulla stampa con le “solite farneticazioni”, e che in occasione della campagna elettorale per le elezioni Amministrative ad Enna aveva chiesto personalmente i voti con la “scorta al seguito”. Falzone, invece, ha affermato che Cicero aveva affidato, nella qualità di presidente dell’Irsap, incarichi legali in violazione di legge. Ebbene, in estrema sintesi, i giudici scrivono: “Alloro e Falzone hanno condotto una campagna denigratoria a danno di Cicero volta a minarne la credibilità professionale e la reputazione dinanzi all’opinione pubblica, ricorrendo ad affermazioni non veritiere e dal contenuto oggettivamente infamante. Le espressioni utilizzate sia da Alloro che da Falzone non appaiono soltanto offensive, bensì anche calunniose, laddove attribuiscono a Cicero una condotta contraria alle legge nel periodo in cui egli ricopriva un’alta carica istituzionale. Dalla verifica dibattimentale è emersa in modo inequivocabile la non veridicità delle affermazioni di Alloro circa la presenza di Cicero ad Enna per ragioni connesse alla campagna elettorale, sia in ordine alle modalità del conferimento degli incarichi ai legali rappresentate da Falzone. Non è possibile considerare il fatto contestato né episodico né tanto meno di modesto allarme sociale, stante la maggiore potenzialità offensiva, nei confronti della collettività, delle modalità della condotta, che esprimono anche una certa intensità del dolo, oltre che una propensione di Alloro verso comportamenti antisociali e, comunque, contro legge”.