Il nubifragio nel Catanese, Scordia dà l’ultimo saluto a Nello ed Angioletta

È il momento del ricordo, del lutto. Tutta Scordia, in lutto cittadino, ha dato l’ultimo saluto alla chiesa di Gesù del Redentore ai feretri di Nello Gambera ed Angioletta Caniglia. Marito e moglie, l’uno accanto all’altro come in quel maledetto 25 ottobre quando tornando da Catania vennero sorpresi dall’alluvione. Erano andati da un amico ma la piena li ha sorpresi.

C’è tutto il paese, silenzioso ed unito nel dolore, ad accogliere i due coniugi. Dentro la chiesa in cui si sono svolti i funerali in forma solenne sono presenti tutti i sacerdoti di Scordia, il sindaco Francesco Barchitta con tanto di fascia e gonfalone ufficiale del Comune, i primi cittadini del circondario, ovvero di Palagonia e Militello, nonché tutte le autorità.

Protezione civile e croce rossa in prima fila

Sul sagrato, schierati, ci sono gli uomini e le donne della protezione civile e della croce rossa. Attendono anche loro il passaggio dei due cortei funebri, salutano in silenzio le due persone che hanno cercato per giorni nella speranza di una buona notizia. Le loro divise sembrano un modo di dire che queste cose si seguono fino in fondo. Non ci si tira fuori solo perché il proprio lavoro è finito.
Poi i corpi dei coniugi entrano in chiesa per l’ultimo saluto. I funerali dovevano essere svolti da un’altra parte, ma alla fine si è scelto di spostarsi nella chiesa del Gesù Redentore perché ci sarebbe stato lo spazio per contenere in sicurezza tutte le persone che avrebbero voluto venire a portare un fiore. Le persone scivolano dentro e l’edificio, nonostante la sua grandezza, è pieno.
Nessun applauso, solo estremo dolore
Dopo un’ora si svuota la chiesa. Il silenzio rimane lo stesso. Non ci sono applausi. Non c’è la forza neppure per alzare il tono della voce come accade a volte per morti di cui non ci si riesce a spiegare il motivo. Ci si fa il segno della croce, e le due bare sempre affiancate, vengono caricate sulle auto.

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