DRAGHI SI È INCARTATO E TENTA LA FUGA PER IL QUIRINALE: CI RIUSCIRÀ?

DRAGHI SI È INCARTATO E TENTA LA FUGA PER IL QUIRINALE: CI RIUSCIRÀ?

Super Mario è avvilito e, in cuor suo, sempre più pronto per il Colle. Preoccupato com’è dell’inadeguatezza conclamata dei suoi ministri cosiddetti tecnici (Franco, Colao, Cingolani e Giovannini), si è ormai reso conto che il prestigio internazionale di cui gode non fa breccia nell’operatività dei ministeri e, a cascata, in quella delle Regioni che si sentono abbandonate come in un Governo Conte qualsiasi.

Tensione tra il premier e i “suoi” ministri

È proprio questo che segnala quotidianamente Chiara Goretti, coordinatrice della “Segreteria tecnica del Pnrr”, già pupilla di Beniamino Andreatta e collaboratrice di mostri sacri come Carlo Azeglio Ciampi e Tommaso Padoa-Schioppa al Ministero dell’economia. La Goretti registra come le grandi opere, dalla rete di telecomunicazioni alle infrastrutture stradali e ferroviarie, non siano neppure sulla carta. I rapporti di Draghi con alcuni ministri sono pressoché glaciali. A uno di questi, peraltro tra i più autorevoli, dopo giorni di attesa per un appuntamento ha concesso solo otto minuti, per poi avvertirlo che aveva trenta secondi per concludere. Tipo quiz. Probabilmente ha ragione, perché non c’è tempo da perdere con lo spread che ha raggiunto i 134 punti. Segnale, purtroppo inequivocabile, dello stato comatoso in cui si trova l’Italia, tenuta in vita solo dalla terapia a base di ossigeno dei massicci acquisti di titoli di Stato da parte della BCE.

Pericolo spread

Non appena il mercato sospetterà che questo generoso flusso di denaro potrebbe venir meno, si libererà in fretta dei Btp italiani e lo spread diventerà a quel punto incontrollabile. Negli ultimi 13 anni il nostro Paese – e certo non per colpa di Super Mario – anziché il fatturato ha aumentato il debito di quasi il 40%. Tanto che nel 2023 la ricchezza nazionale prodotta sarà inferiore a quella del 2009 e l’indebitamento sarà passato dal 116% al 158% del Pil. E ora che è finita l’era Merkel, con il suo sensato ‘buonismo’ finale, tutti si chiedono sino a quando la Bce continuerà a comprare i nostri titoli e come saranno rivisti i parametri di deficit e debito in sede Ue.

A questa catastrofe, che Draghi cerca disperatamente di scampare rifugiandosi al Quirinale, si è giunti per l’inadeguatezza, passata e presente, dell’intera classe dirigente, dai sindacati alla politica. I partiti, oggi quasi tutti in cerca di autore, non si sanno neppure accordare al loro interno sulla definizione di famiglia, patria potestà e immigrazione, abdicando completamente alla gestione dell’economia italiana. Ora anche sul provvedimento sulla Concorrenza la Commissione Europea ha estratto il cartellino rosso. Fine degli amorosi sensi tra Ursula e Mario che si sorridono sempre ammiccanti? Speriamo di no.

Evitate il concertone dei servi, per favore, sarebbe solo una cosa patetica e fonte di ulteriore incazzatura per un popolo (o una sua parte significativa) che si sente sempre più vessato da questa casta intoccabile, proterva e venduta ad interessi extra-italiani….

Si diceva, chi sarà così poco accorto elettoralmente da appoggiare una maggioranza lacrime e sangue per ridurre il debito pubblico. Ecco fatto, mettiamoli tutti dentro così tutti saranno responsabili e nessuno potrà sentirsi innocente. Geniale, tutti tranne uno ci sono cascati grazie allabilità di un grande temporeggiatore che con calma e grande pazienza accontentando un po tutti è riuscito a tenere insieme una maggioranza litigiosa almeno fino alla elezione presidenziale.

E poi? L`Europa non vuole un governo ballerino diverso da questo e nemmeno un Presidente della Repubblica diverso da questo, almeno fino alle prossime elezioni.

Quindi?

Sì potrebbe persino pensare a rileggere anche il buon Sandro Pertini, a PdR. Tanto, salma in più, salma in meno, l’importante è fare ciò che dice l’Europa, mentre l’Italia affonda e viene acquistata a prezzi stracciati.

Tutta brutta gente! Non è una questione di uomini o di ominicchi ma di un sistema democratico putrefatto. Secessione, secessione, secessione fin che basta: piccoli governi non invadenti, grande libertà.

Ho fatto un sogno: via Mattarella e Massimo Cacciari Presidente.

Via Draghi e Premier Zaia .

La Merkel ha detto che le dispiacerebbe molto se Draghi non rimanesse al Governo.

Quindi chiedetelo a Bruxelles o anzi ancora meglio a Berlino chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica.

Fate prima.

Dopo Scalfaro, dopo Napolitano (due volte), dopo Mattarella, ecco a noi di nuovo Mattarella.

Coraggio! Anche il Muro di Berlino è infine crollato.