“Batte forte il cuore” tra Agrigento e Licata

Dopo il preoccupante intervento dei cardiologi in servizio all’ospedale di Agrigento su limiti nelle cure per colmare le carenze d’organico a Licata: interrogazioni e richieste di commissariamento.

Come pubblicato, i medici cardiologi in servizio all’Unità operativa complessa di Cardiologia e di Terapia intensiva coronarica dell’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento hanno diffuso un intervento tramite cui hanno rappresentato le conseguenze, anche gravi, a carico dei pazienti allorchè parte del personale medico cardiologico a lavoro ad Agrigento è destinato quotidianamente all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” a Licata, con funzioni spesso di sola guardia, per sopperire a carenze di organico. Ebbene, in proposito il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale, l’agrigentino Giovanni Di Caro, ha presentato un’interrogazione urgente al presidente Musumeci e all’assessore alla Salute, Ruggero Razza. Di Caro ritiene ricorrente un caso di “mobbing ospedaliero”, e denuncia, testualmente, “imbarazzanti disservizi e atteggiamenti vessatori intollerabili contro il personale di Cardiologia e di Terapia intensiva coronarica dell’ospedale di Agrigento. E afferma: “L’assessore Razza ha l’obbligo di garantire sia la serenità lavorativa dei medici che il diritto alle cure dei cittadini. Il governo Musumeci risolva definitivamente le criticità di organico dell’ospedale di Licata, assumendo nuovi medici e non sacrificando i cardiologi del “San Giovanni di Dio” di Agrigento per colmare le lacune di una discutibile gestione sanitaria” – conclude. Più radicale è la segreteria provinciale di Agrigento della Fials (Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità), che invoca: “L’assessorato regionale alla Salute nomini un commissario ad acta per risolvere il grave problema denunciato dai cardiologi dell’ospedale di Agrigento”. E il segretario provinciale, Amedeo Fuliano, spiega: “Secondo i medici cardiologi, l’ospedale di Agrigento sta subendo un depotenziamento a causa di ordini di servizio con i quali si sottraggono i cardiologi per impiegarli all’ospedale di Licata. Sono provvedimenti illegittimi perchè travisati da mobilità d’urgenza. L’istituto contrattuale della mobilità d’urgenza è legittimo solamente quando esso dà luogo all’emanazione di ordini di servizio il cui fine è quello di rispondere a situazioni contingenti e limitate nel tempo. Nel caso denunciato dai cardiologi di Agrigento, invece, ci troviamo davanti a una carenza atavica dell’organico dei cardiologi dell’ospedale di Licata. Peraltro, l’ospedale di Licata è privo dell’Unità di terapia intensiva cardiologica e anche dell’Emodinamica e, dunque, non ha capacità di trattamento di pazienti infartuati e critici, trasferiti sempre ad Agrigento. Quindi il rischio è che, non solo in questo modo non si risolve la carenza di personale a Licata, ma si danneggia l’assistenza sanitaria nell’ospedale di Agrigento. Ecco perché l’assessorato regionale deve intervenire nominando un commissario” – conclude Fuliano.

fonte telacras angelo ruoppolo