Caso Saguto: quando l’antimafia diventa sistema di potere e ricatto

Il motto della Saguto era semplice: “O con me o contro di me”.

Addirittura chiedere il “pizzo” ai professionisti

E intanto il boss Matteo Messina Denaro continua a divertirsi . Tutti contro tutti e Lui libero. Si farà ogni giorno una buona dose di risate.

Attilio Bolzoni, giornalista serio e fuori dai giochi di potere, legge e osserva le carte in modo libero e senza suggeritori strumentali . Tutte le carte del caso Saguto non sono state pubblicate. Su diverse testate silenzio assoluto. Bolzoni non appartiene alle cordate giornalistiche che prendono ordini. Scrive di mafia da 40 anni .

Bolzoni come altri suoi pari, non ferma la sua penna neanche quando alla sbarra si porta gente del sistema. Un sistema di potere dentro il palazzo che sulla lotta alla mafia ne ha tratto vantaggi

Leggere del sistema Saguto fa molto riflettere.

Da 30 anni, arresti, indagini e centinaia di operazioni a tappeto e il boss ancora libero. Libri , romanzi , film di ogni sorta, che dicono tutto e il contrario di tutto, anche con buona dose di fantasia e LUI? Introvabile. L’affaire Messina Denaro, in qualche modo è davvero un caso perverso. Unico nel suo genere . “Lu siccu” , stranamente , non ha fatto guadagnare solo la mafia. La sua latitanza ha generato un nuovo mercato. Il mancato arresto , ha assicurato nel corso degli anni , lauti guadagni e carriere facili anche a chi dice di stare dall’altra parte della mafia. Paradossalmente , è nato il merchandising del boss. Mentre ci sono territori distrutti per la sua latitanza , qualcuno gongola. In giro si trova di tutto, tranne dove si trova. Ci sono libri e centinaia di scritti più o meno seri che possono riempire una libreria. E’ ovvio che tutti si sentono depositari di verità.

Il mercato più ricco rimane quello dei beni confiscati.

Quelli che se ne occupano con la bandiera antimafia ne hanno tratto vantaggio. Lo dimostrano le inchieste. E’ giusto dire che non tutti hanno goduto di queste agevolazioni

In giro si legge di tutto. Di fantasia non ne manca. Magistrati contro magistrati . Magistrati che fermano colleghi per evitare la cattura. Se è così, come mai non ci sono indagati? Siamo alla follia. Mafiosi contro mafiosi ci può stare , ma toghe contro toghe è grave. Anzi gravissimo. Si legge di complotti e misteri di ogni genere. Talpe e topi ovunque. Il business, con i misteri , cresce. Il pubblico adora i gialli. Ci manca solo una serie su Netflix come, “la casa del papete”. Prossimamente potrebbe starci : ” Il covo del boss che tutti cercano e nessuno prende”.

I miliardi di beni confiscati si è generato un mercato e il boss sempre uccel di bosco . Chissà se la la Saguto lo ha mai cercato.

Fa rabbrividire , secondo quanto riportato da Bolzoni, il modo di operare e di pensare della Saguto. Una morbosa capacità di far male e di chiedere addirittura il “pizzo”.

Bolzoni e l’articolo che riportiamo di seguito parla di varie storture

La Saguto era pure capace, come altri personaggi dell’antimafia di potere, di accusare possibili avversarsi di essere portavoce di boss. Il fine giustifica i mezzi. Pur di difendere il castello si doveva anche accusare senza prove. Insomma, la stessa tecnica cara ai mafiosi quando devono distruggere qualcuno. La mafia spara . La Saguto infangava i suoi possibili avversari. Lo abbiamo detto più volte: sistemi alla Montante e alla Saguto non sono casi isolati. Nessuno indagherà sull’uso della giustizia in modo improprio in altri distretti giudiziari Purtroppo lupo non mangia lupo.

Ci auguriamo che i magistrati attualmente impegnati per la cattura del latitante non vengano impediti nel trovarlo. e sopratutto non vengano distratti da fantasiose ricostruzioni. La stanchezza è tanta. Le cazzate commesse pure.

L’articolo di Attilio Bolzoni.

Intercettato, Walter Virga, figlio del giudice Tommaso, parlava di come funzionasse il sistema della Saguto: «…Noi invece avevamo risolto il problema alla nuora, che era tranquilla, abbiamo pagato il pizzo che dovevamo pagare e abbiamo avuto quell’incarico…».

Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni.

Potete seguirlo . Ogni macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è dedicata alla vicenda di Silvana Saguto, la giudice del Tribunale di Palermo che gestiva i beni sequestrati alla mafia finita al centro di un’indagine partita nel 2015 dalla procura di Caltanissetta. Nella condanna di primo grado i magistrati hanno accertato scambi di favori e di soldi tra la Saguto, avvocati e amministratori giudiziari.

Silvana Saguto esprimeva giudizi non certo lusinghieri nei confronti di Walter Virga.

[…] La conversazione intercorreva tra Silvana Saguto e Rosolino Nasca e riguardava l’allontanamento della nuora Mariangela Pantò dallo studio di Walter Virga dopo le polemiche giornalistiche.

SILVANA – L’ha buttata fuori!

N. – Ma quant’è stronzo, guarda!

SILVANA – Lei si sta facendo sistemare lo studio.

N. – Mii poverina!

SILVANA – Guarda, distrutta Anche perché si trovava bene con Alessio e Walter. […].

N. – Silvana, non ti preoccupare. Poi… Vediamo cosa posso fare.

SILVANA – No, va beh, ma può stare anche dov’è. Non ti preoccupare.

N. – Va beh, io te l’ho detto.

SILVANA – Non è questione di… era un modo per … ormai aveva un altro tipo di rapporto.

N. – Ma guarda che stronzo! Guarda …

SILVANA – Si spaventa se “Le lene” gli fanno un agguato per Mariangela.

N. – Ma per favore!

SILVANA – Ma se l’hanno attaccato per suo padre!

N. – Ma infatti!

SILVANA – Non l’hanno attaccato per Mariangela! Non l’hanno attaccato …. tieni che ti do un tovagliolino.

N. – No, non ti preoccupare. Mi sono pulito. Mi sono pulito. Ma quant’è stronzo, guarda

SILVANA – Pavido.

N. – Ma quanto …

SILVANA – Dopo quello che abbiamo fatto per lui!

N.- Ma infatti! Ma ‘sta mezza sega, guarda! lo … io l’ho sempre detto, guarda

[…]

Silvana Saguto (S.) e Gaetano Cappellano Seminara (C.) discutevano dell’allontanamento della nuora Mariangela Pantò dallo studio di Walter Virga dopo le polemiche giornalistiche.

[…]

S. – Non l’avevano appiccicato a Walter. Ma Walter lo hanno attaccato per il padre ed è ovvio che lo attaccano per il padre, perché il padre …. I miei figli lavorano a Palermo? Non lavoravano a Palermo. Perché? Perché qualsiasi cosa viene data viene data per me. E lo stesso è Walter Virga con suo padre, che ha avuto due misure qua. Però Walter Virga, un ragazzino da niente, ha avuto quello che ha avuto, e questo è il ringraziamento! Mariangela ci ha …, si sia sistemando lo studio a casa. Ma puoi capire comprensibilmente che significa per quella ragazza, che non è neanche mia nuora peraltro. Terra bruciata, secondo Walter, bisogna farle intorno, perché altrimenti la attribuiscono a me qualunque cosa pendeva su lei. Ci sono rimasta .[…].

[…] Intercettazione ambientale. La conversazione intercorreva tra Walter Virga (W) e Alessio Cordova (A.) e l’argomento era l’allontanamento di Mariangela Pantò dallo studio.

W.: quindi questo lei non lo arriva a capire, è più forte … poi indubbiamente, dal suo punto di vista, mi rendo conto che lei paga colpe non sue. da un altro punto di vista però, se noi la dobbiamo dire tutta è ma una persona non si chiede come sia possibile che qualcun altro se la mette in studio, l’assume, fa delle spese, gli dà del lavoro, gli gira dei soldi, e

A.: si, vabbè

W: perché? Non ti chiedi perché? Perché io penso che per nessun amico lo si farebbe

A: no, si vabbè, è chiaro, è chiaro, no

W: quindi, in questo lei non è ingenua, lei non è ingenua, lei sa bene, lei fa parte di un sistema per cui da Acanto.. lavora l’archeologo, amico di Angelo (inc.) disoccupato, eh, io sono stato nominato in un periodo tale dove, è vero che non c’era il (inc.) ma parliamoci chiaro, ma secondo te io lavoro là e vi dico? Altra cosa, noi abbiamo avuto, ora ci vuole (inc) la nuora qua, perché era Provenzano a prendere gli incarichi? Perché era Provenzano a prendere gli incarichi per il figlio, per il problema delle materie che si doveva passare, noi invece avevamo risolto il problema alla nuora, che era tranquilla, abbiamo pagato il pizzo che dovevamo pagare e abbiamo avuto quell’incarico, diverso sarebbe stato avere un motivo per ……].

LEGAMI ED AMICIZIE
Conversazione ambientale. La conversazione intercorreva tra Walter Virga (W) e Alessio Cordova (A.) e Dario Majuri (D) dall’altra e riguardava i rapporti tra Walter Virga e Silvana Saguto.

[ …]

W: Ale, Ale, hai una visione troppo, consideri troppo scema la Saguto. La Saguto non ascolta né la troietta della nuora, e neppure…

A:no lo so

w. la Saguto è ancora là dov’è da delinquente

A: vabèh lo so

W: (inc.) ascolta solo le persone che deve ascoltare, e se oggi io ci vado, oggi e le dico «Silvana ho bisogno di un altro incarico» io domani esco con un incarico per me, nonostante tutto e Telejato. Perché lei oggi non può mettersi contro mio padre, non lo può fare, io fino a ieri ne ho parlato con mio padre ho detto «(inc.) in studio non arriverà più niente» la risposta di mio padre è stata «se vuoi glielo chiedo (inc.)» cioè lei non lo può fare, è troppo sola, è disperata.

L’errore, no l’errore che noi abbiamo fatto, la cosa che a me sta dando più fastidio in assoluto di tutto, dell’atteggiamento (inc) che a me mai mi ha dato fastidio dal punto di vista umano… e che secondo me lei è convinta di essere importante

[…] Orbene, il processo ha provato, in effetti, l’esistenza di stretti rapporti intercorrenti

tra Silvana Saguto e Tommaso Virga. Diverse sono, infatti, le fonti di prova che hanno dimostrato tale legame. […] Nella medesima conversazione ambientale del 17 luglio 2015 Silvana Saguto e Tommaso Virga parlavano di Walter Virga e della volontà di quest’ultimo di dimettersi dagli incarichi dell’amministrazione giudiziaria. Tommaso Virga spiegava all’imputata che il figlio era distrutto dagli attacchi mediatici e avrebbe voluto dedicarsi all’università. La Saguto gli rappresentava che occorreva pensare ad un disimpegno non immediato, poiché altrimenti le dimissioni sarebbero state collegate alle inchieste giornalistiche.

Achille De Martino, agente di scorta di Silvana Saguto, nel corso del suo esame testimoniale, reso all’udienza del 7.3.2018, ha dichiarato che: vi erano ottimi rapporti tra l’imputata e Tommaso Virga, con il quale Silvana Saguto parlava spesso al telefono; in occasione della procedura di nomina a Presidente di sezione del Tribunale di Palermo, il testimone aveva udito diverse volte Silvana Saguto affermare che Tommaso Virga si stava adoperando per sponsorizzare, all’interno del CSM, la sua nomina; Walter Virga, figlio di Tommaso, veniva spesso in tribunale, poiché era stato nominato amministratore giudiziario; dopo l’inizio degli attacchi mediatici dell’emittente televisiva Telejato, diretta dal giornalista Pino Maniaci, Silvana Saguto aveva cominciato a parlare in termini non lusinghieri di Walter Virga, dicendo che non era in grado di gestire il compendio aziendale del gruppo Rappa, che si pentiva di averlo nominato e che stava valutando la possibilità di sostituirlo; le lamentele nei confronti di Virga erano divenute più frequenti dal mese di marzo del 2015.

Appare evidente al collegio, dunque, che vi fossero legami consolidati tra Tommaso Virga e Silvana Saguto e che il primo, inoltre, fosse interessato alle vicende interne alla sezione delle misure di prevenzione per gli incarichi che il figlio Walter aveva ricevuto nelle misure Giardina e Rappa.

Tommaso Virga, infatti, nel momento di fibrillazione collocato nell’estate del 2015, in cui Silvana Saguto e la sua sezione erano sottoposti ad una critica serrata da parte di diverse testate giornalistiche (Telejato, Le lene, La Repubblica), costituiva un elemento di conforto e sostegno per Silvana Saguto e per i giudici della sezione […].

Risulta provato, quindi, che vi fosse un particolare rapporto tra Silvana Saguto e Tommaso Virga, connotato anche da uno scambio reciproco di favori (garanzia di protezione assicurata da Virga e incarichi al figlio prima dello scandalo, uscita concordata e senza traumi del figlio dopo lo scandalo).

Che questi siano stati i rapporti tra i due magistrati lo si comprende anche dall’assenza di qualsiasi riferimento da parte di Silvana Saguto all’incapacità o inidoneità di Walter Virga nella gestione delle misure di prevenzione nei discorsi che intratteneva con Tommaso Virga.

E’ emersa pertanto in maniera evidente la necessità della Saguto di mantenere buoni rapporti con il collega magistrato, che si stava attivando, o mostrava di farlo, sia presso il Ministero della Giustizia (incontro con Cosimo Ferri presso il Ministero) che presso il CSM (interlocuzione con Galoppi, riferita dalla Saguto, ma smentita dal teste Galoppi). […]