Caltanissetta, processo Montante, Marco Venturi: ‘io e Cicero abbiamo ancora paura, da quando abbiamo letto che, dal 1990, Montante era organico alla mafia’. Il finto paladino dell’antimafia avrebbe finanziato le campagne elettorali degli ex presidenti della Regione Siciliana Cuffaro e Crocetta

Processo sul ‘Sistema Montante’, aula bunker del Tribunale di Caltanissetta, prosecuzione dell’interrogatorio del teste Marco Venturi, all’udienza del primo dicembre del 2021.
Alla domanda dell’avvocato Stefano Catuara, difensore della parte civile Salvatore Petrotto, riguardante la paura che assaliva Venturi quando si è reso conto della pericolosa vicinanza del Montante ad ambienti malavitosi ed a settori deviati dello Stato, la risposta è stata: ‘non solo il Montante era vicino ad ambienti malavitosi ed a soggetti deviati delle forze dell’ordine e dei servizi, ma abbiamo appreso dalla stampa che era organico alla mafia, a partire dal 1990’. Ha inoltre ribadito che ancora oggi, sia lui che Alfonso Cicero, altro teste del processo, hanno paura…

L’ex assessore regionale Venturi ha spiegato che le sue preoccupazioni e quelle dell’ex commissario e presidente dell’IRSAP (Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive) Alfonso Cicero, altro teste d’accusa, derivano dal fatto che Montante, compare di nozze del boss Vincenzo Arnone, è stato indicato da alcuni mafiosi quale un loro punto di riferimento, sin dal 1990.

Tra le altre cose riferite sempre dal Venturi ci sono pure degli episodi relativi a dei presunti finanziamenti di Montante, della campagna elettorale non solo dell’ex presidente della Regione Siciliana Crocetta, ma anche di Totò Cuffaro.

L’avvocato di Salvatore Petrotto, Stefano Catuara, ha chiesto anche all’ex assessore regionale per le Attività Produttive, Marco Venturi, se conosceva il Petrotto e lui ha risposto che erano stati compagni di scuola al Liceo Scientifico di Canicattì e che lo stima tantissimo. Ma ha escluso di aver parlato di lui con Montante o con altri suoi ex amici di Confindustria Sicilia. Il Catuara ha cercato di capire, invano, se il Venturi fosse a conoscenza dell’attività di dossieraggio e poi anche di spionaggio che stava svolgendo il Montante contro Petrotto ritenuto, dal falso ‘apostolo dell’antimafia’, uno dei soggetti che stavano attentando alla presunta integrità dela lobby di Confindustria Sicilia, per contrastare quella che si è poi rivelata una falsa lotta per la legalità. Il Catuara ha poi chiesto al Venturi se, tra i suoi numerosi incarichi, conferiti su suggerimento di Montante, ci fossero pure quelli che riguardavano l’ex sindaco di Racalmuto Luigi Restivo, esattamente all’ASI di Enna ed al SEPICOS, ossia l’organismo di valutazione dell’Assessorato Regionale per le Attività Produttive. Il Venturi ha detto che il Restivo, del quale inizialmente non ricordava il nome, era un suo uomo di fiducia e che, in quel caso, Montante non c’entrava niente. Sta di fatto che il Restivo era ed è legato da vincoli di profonda amicizia con i giornalisti di Racalmuto, Felice Cavallaro e Gaetano Savatteri che accompagnarono più volte Montante a Racalmuto assieme all’ex ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, prima, durante e dopo lo scioglimento, per delle inesistenti infiltrazioni mafiose, del Comune di Racalmuto. Anzi il Savatteri era legato a Montante per avere scritto su di lui e sulla sua famiglia un libro, ‘La volata di Calò ‘, con prefazione di Andrea Camilleri, in cui si attestava, falsamente, l’esistenza agli inizi del Novecento di una fabbrica di biciclette di proprietà del nonno di Montante. Quel panegirico di Savatteri serviva a creare il falso mito di Montante, col quale lo scrittore di Racalmuto aveva consolidato dei duraturi rapporti. Mentre addirittura l’altro giornalista che era solito fare gli onori di casa a Montante,  il già citato Felice Cavallaro, fu addirittura indicato dal Montante in persona quale possibile candidato a sindaco di Racalmuto,  dopo che era stato ingiustamente silurato, anche a colpi di inchieste farlocche, l’ex sindaco Petrotto. Al Petrotto dovevano fargli pagare il prezzo di avere denunciato ai procuratori della Repubblica, rivelatisi poi amici di Montante, l’illegale gestione di acqua e rifiuti nell’Agrigentino, in mano agli imprenditori tutelati e protetti da Montante. In quel contesto lì maturano gli incarichi, tra il 2009 ed il 2011,  dell’avvocato ed ex sindaco di Racalmuto, Gigi Restivo, legato mani e piedi a Savatteri e Cavallaro, i quali a loro volta erano legati al Montante per motivi, per così dire, politico-culturali.

Audio dell’interrogatorio di Venturi:

https://www.radioradicale.it/scheda/653708