Discarica di Siculiana-Montallegro. Il magistrato Marino al tribunale di Agrigento: i Catanzaro non erano proprietari del sito e non avevano mai avuto l’impianto di biostabilizzazione come tassativamente previsto da una legge del 2003

Dopo la deposizione del prof. Aurelio Angelini, presidente della commissione regionale per il rilascio delle autorizzazioni della Regione Siciliana, riguardanti anche la creazione e l’ampliamento di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, è stata la volta del magistrato Nicolò Marino che, dalla fine del 2012 e sino al 2014, è stato in Sicilia assessore regionale, con delega alla gestione del ciclo dei rifiuti. A causa proprio dei suoi controlli, effettuati sulla discarica dei Catanzaro, che consentirono allora di evidenziare una serie di illegittimità, come ha del resto ribadito per l’ennesima volta dentro un’aula di un tribunale, che il Marino è stato estromesso dalla Giunta Regionale allora presieduta da Rosario Crocetta. Successivamente il Marino è stato spiato da Giuseppe Catanzaro che oltre a gestire il mega immondezzaio di Siculiana-Montallegro era il vice di Montante.  Secondo quanto riferito dallo stesso Antonello Montante nel processo a suo carico, in corso a Caltanissetta, il Catanzaro chiedeva notizie riservate sul conto del magistrato Marino, per finalità poco commendevoli. In questa nota stiamo invece parlando di un altro processo, quello in corso ad Agrigento, per una  presunta diffamazione dell’ex sindaco Salvatore Petrotto, che sarebbe stata perpetrata ai danni dei fratelli Catanzaro di Siculiana. Stranamente solo una testata giornalistica si è occupata di questo importante procedimento giudiziario. E dire che ci stiamo riferendo alla mega discarica dei fratelli Catanzaro di Siculiana dove, secondo gli autorevoli testi del Petrotto, il prof. Angelini ed il magistrato Marino, sono stati abbancati milioni di tonnellate di rifiuti indifferenziati, in maniera illegittima, senza avere mai effettuato alcun trattamento di biostabilizzazione; inquinando cioè il territorio e l’aria, in modo particolare, dei vicinissimi comuni di Montallegro e Siculiana. Si tratta di un argomento che dovrebbe essere di grande attualità visto che, proprio in questi ultimi mesi, la Proloco ed il Comune di Montallegro, si sono costituti contro gli ulteriori procedimenti amministrativi finalizzati a realizzare altri ampliamenti di una discarica in cui, finora, sono stati sotterrati, lo ribadiamo, milioni di tonnellate di rifiuti senza mai essere pretrattati, come tassativamente previsto da una legge risalente al 2003. Non vi nascondiamo che siamo seriamente preoccupati, per ciò che si favoleggia sul conto dei  Catanzaro e che qualcuno aveva già rassegnato, in tempi non sospetti, alle Autorità Giudiziarie. Inoltre c’è da aggiungere che i soldi in gioco, ancora oggi, relativi all’affaire Siculiana-Montallegro, sono davvero tanti. Ed i soldi, come recita un antico detto, fannu viniri la vista all’uorbi, ai ciechi cioè. E, nel nostro caso, non solo di ciechi, ma anche di sordi e di muti, ne abbiamo incontrato abbastanza. Della serie: piatto ricco mi ci ficco! Pensate che nei momenti in cui i Catanzaro facevano il pienone di rifiuti, riuscivano a realizzare un guadagno netto anche di 5 milioni di euro al mese. Poi le inchieste di Caltanissetta, sul cosiddetto ‘Sistema Montante’, li hanno frenato un pò. Il più noto dei tre fratelli, Giuseppe Catanzaro, sotto inchiesta a Caltanissetta per associazione a delinquere ed altro, è stato il delfino e successore di Antonello Montante, l’ex presidente di Confindustria Sicilia, già condannato in primo grado a 14 anni di reclusione, per associazione a delinquere, corruzione e spionaggio. I Catanzaro adesso si sono defilati ed hanno messo come loro amministratore delegato l’avvocato Panebianco che, purtroppo pure lui, addirittura attualmente è sotto processo a Gela, per reati ambientali ed amministrativi. Il prossimo 20 dicembre 2021 sarà la volta dell’ex sindaco di Siculiana, Giuseppe Sinaguglia, il cui Comune è stato ingiustamente sciolto per mafia nel 2008. Il Sinaguglia allora fu messo sotto inchiesta per mafia, dopo che il magistrato  Antonella Pandolfi, prendendo atto di una denuncia dei Catanzaro contro il Comune di Siculiana, trasmise la relativa documentazione  alla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo. È utile qui ribadire che il sindaco Sinaguglia ed il suo staff, ritenuti responsabili di presunte attività estorsive, con finalità mafiose, ai danni dei Catanzaro, sono stati tutti quanti assolti. Erano stati incriminati per avere effettuato degli asfissianti controlli e per avere invaso, a dire sempre dei Catanzaro, quello che in realtà era un terreno comunale, all’interno del quale la famiglia di Siculiana stava realizzando un  progetto di ampliamento della discarica, la cui proprietá e titolarità relativa alla gestione era, all’epoca dei fatti in questione, siamo tra il 2005 ed il 2007, in capo al Comune di Siculiana. Un errore giudiziario imperdonabile. Non è un caso infatti che, attualmente, il magistrato Antonella Pandolfi, che per quasi un ventennio si è occupata di questo affaire-discarica e di un’altra vicenda giudiziaria relativa alla costruzione di un villaggio turistico lungo la costa agrigentina, sempre ad opera dei Catanzaro, è sotto inchiesta a Caltanissetta, anche  per dei presunti favori resi proprio ai fratelli Catanzaro. La prossima udienza per discutere  l’eventuale rinvio a giudizio della dottoressa Pandolfi, che nel frattempo è stata trasferita a  Roma, è stata fissata per il mese di gennaio 2022. Lunedì 20 dicembre, in questo  processo agrigentino, che si sta svolgendo nel più totale ed assoluto silenzio-stampa, verrà inoltre prodotto alla Dott.ssa Sciarratta ed al pm che ha fin qui preso parte al processo, il Dott. Gambina, un video di 20 minuti mandato in onda da Rainews24 il 2 gennaio 2020. Si tratta di un servizio del giornalista Pino Finocchiaro, in cui tra l’altro ci sono delle immagini assai esplicite, filmate dall’alto attraverso un drone, relative alla discarica di Siculiana-Montallegro. Si tratta di immagini chiarissime che dimostrano come le ruspe dei Catanzaro non fanno altro che sotterrare i rifiuti tal quali, addirittura senza effettuare neanche quel pre trattamento consistente nella cosiddetta tritovagliatura, come sostenuto dagli avvocati della difesa dei Catanzaro. Di biostabilizzazione dei rifiuti,  ovviamente,  neanche a parlarne.

Di seguito potete seguire il servizio del giornalista di Rainews24 Pino Finocchiaro, sulla discarica di Siculiana-Montallegro e sul ‘Sistema Montante’.

Trafficanti di apparenze. Il sistema Montante tra segreti e rifiuti.  L’inchiesta sul sistema Montante a Caltanissetta svela interessi del leader di Confindustria Sicilia nella gestione del ciclo dei rifiuti. Conferma il ruolo del servizi. Diversi 007 italiani appaiono tra gli indagati. Vi mostriamo per la prima volta le immagini della discarica di Siculiana. Il reportage di Pino Finocchiaro – Questo è il link:

https://www.rainews.it/dl/rainews/media/montante-rifiuti-sicilia-siculiana-discarica-420053aa-d47c-43c3-9a64-ebeb5411f21c.html