Dai diari di Antonello Montante: gli appuntamenti con i suoi amici di Racalmuto

Dai diari dell’ex apostolo dell’antimafia ed ex paladino della legalità, il cavaliere Calogero Montante, detto Antonello. Tra il 2009 ed il 2016 aveva Racalmuto nel cuore. Peccato che nel corso del suo interrogatorio, svoltosi tra giugno e luglio del 2021, al processo d’appello che lo riguarda, più di qualcosa è sfuggita ai radar della sua proverbiale memoria…

Ha detto, per esempio, che gli incarichi all’ASI di Enna, e poi come capo del SEPICOS, ossia dell’organismo di valutazione dei dirigenti dell’Assessorato Regionale per le Attività Produttive, quando l’assessore era Marco Venturi, incarichi conferiti all’ex sindaco di Racalmuto, l’avvocato Luigi Restivo, detto Gigi, glieli aveva dati direttamente l’allora assessore Venturi, senza la sua intercessione. Per la verità, come si legge nei suoi diari, mentre Venturi conferiva gli incarichi pubblici al Restivo, il 16/12/2009, il Montante, lo incontrava in occasione del Giro d’Italia. Probabilmente, in quell’occasione avranno parlato di biciclette…

16/12/2009 RESTIVO GIGI – GI08-049 GIRO D’ITALIA 2008 UOMO

Non si può inoltre dimenticare dei rapporti tra il Montante in persona ed il gruppo di giornalisti e scrittori racalmutesi, di cui faceva parte, a pieno titolo, l’ex sindaco Restivo, ci riferiamo ai cosiddetti ‘ragazzi di Regalpetra’, altrimenti definiti anche ‘ragazzi di Malgrado Tutto’, appellativo quest’ultimo mutuato dal titolo del loro storico giornalino… Stavamo dicendo, per intenderci un pò meglio, che i rapporti tra i vari Savatteri, Cavallaro & company, si erano definitivamente consolidati l’anno prima, cioè nel 2008, con la pubblicazione del libro ‘La volata di Calò’. Un panegirico celebrativo dedicato interamente ad Antonello Montante ed alla sua famiglia di sangue, ovviamente,  e non alla famiglia mafiosa di suo compare Vincenzo Arnone. Evidentemente il ceppo sanguigno dei Montante si preferì allora ritenerlo di nobili tradizioni industriali. Si trattò, com’è noto, di una pura svista più che storica, letteraria, di cui si resero protagonisti sia lo scrittore Gaetano Savatteri che il compianto Andrea Camilleri. L’editore di tale fatica ‘letteraria’ del Savatteri, giova ricordarlo, è stata la Sellerio, mentre la prefazione è dello scrittore Andrea Camilleri.

Non è un caso che alle 10:30 del 6 aprile del 2012, 4 giorni prima che Antonello Montante conducesse per mano a Racalmuto l’allora ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, per notificare in pompa magna il decreto di scioglimento per mafia del Consiglio Comunale di Racalmuto, il Montante in persona si recava a casa dello scrittore Andrea Camilleri, per farsi dare una lettera da consegnare all’allora Ministro Cancellieri. Lettera che il Montante lesse dentro la Fondazione Leonardo Sciascia, in quel fatidico 10 aprile 2012.

Quello che segue è soltanto uno delle migliaia di appuntamenti che il Montante annotava in un file excell, contenente non solo tutti quanti i suoi spostamenti, ma anche tutte quante le sue attività quotidiane, rinvenuto e sequestrato a casa sua. Si trovava dietro ad una parete nascosta da una libreria, assieme a tutta la sua documentazione segreta, che utilizzava per la sua attività di dossieraggio.

Questa è l’annotazione del Montante relativa all’incontro a casa di Andrea Camilleri:

06/04/2012 ore 10,30 a casa di Camilleri per lettera da fare al Min.Cancelleri per visita Racalmuto

Poi, a seguire, riporta anche l’appuntamento clou di Racalmuto, relativo allo scioglimento per mafia del Comune, rispetto al quale, nel corso dell’interrogatorio di luglio del 2021, ha detto di avere dimenticato il motivo per cui lui, la Cancellieri, Savatteri, Cavallaro, e quindi a seguire tutti quanti gli altri ex ‘ragazzi di Regalpetra’ o di ‘Malgrado Tutto’, come dir si voglia, avevano partecipato a Racalmuto, a quella serie di incontri istituzionali, alla presenza anche di alti  Magistrati e di alti esponenti delle forze dell’Ordine. Ha detto soltanto che aveva ricevuto l’invito a partecipare dal suo amico giornalista e scrittore di Racalmuto Gaetano Savatteri. Ha dimenticato pure che, come detto, si era incontrato 4 giorni prima a casa di Camilleri,  proprio per farsi dare una lettera da leggere in occasione dello scioglimento per mafia del Comune di Racalmuto, decretato dalla sua amica ministra Cancellieri. Ha dimenticato di dire che dentro la Fondazione Leonardo Sciascia ha presieduto lui personalmente l’intera cerimonia, accanto alla ministra Cancellieri.

Quello che segue è l’appunto relativo alla kermesse antimafiosa di Racalmuto:

10/04/2012 ore 11,00 Min.Cancellieri a Racalmuto con Di Natale/Messineo ecc. poi pranzato Scala dei Turchi al Madison

Poco più di 2 mesi dopo, il giornalista Felice Cavallaro, che assieme al Savatteri avevano organizzato il cerimoniale relativo a quello fatidica venuta a Racalmuto di Montante e dell’allora ministro dell’Interno, del 10 aprile 2012, si incontra con l’allora vice prefetto di Agrigento, Nicola Diomede. Il Diomede aveva guidato la terna degli ispettori ministeriali per fare sciogliere per mafia il Comune di Racalmuto. Di lì a breve, sempre il Diomede,  sarebbe diventato prima capo della segreteria politica del successore della Cancellieri, al Ministero dell’Interno, l’agrigentino Angelino Alfano che, a seguire lo nominerà prefetto di Agrigento. Questo è quanto annota Montante in proposito:

19/06/2012 ore 14,00 app. Felice Cavallaro con Vice Prefetto oggi Pref. AG in aeroporto

Perché l’allora vice prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, primo firmatario della relazione riguardante l’indagine ispettiva, che portò allo scioglimento del Comune di Racalmuto per mafia ed il giornalista  Cavallaro, si incontrano in maniera ufficiosa, quasi furtivamente, all’aeroporto di Palermo?

Forse il perchè ce lo ha spiegato Montante, sempre  nel corso del suo interrogatorio di luglio del 2021. Si tratta di una sua risposta ad una precisa domanda dell’avvocato Stefano Catuara, che forse potrà contribuire a chiarire tante cose. L’avvocato Catuara difende la parte civile Salvatore Petrotto, vittima sacrificale di questa complessa macchinazione burocratica e mediatico-giudiziaria e che, un anno prima di quello strumentale scioglimento per mafia, era sindaco di Racalmuto. Fu costretto a dimettersi nel giugno del 2011, attraverso delle false accuse, anche di mafia, rivelatesi tutte quante calunniose, come si evince da una lunga serie di definitivi provvedimenti di archiviazione e di assoluzione, di alcuni tribunali della nostra Repubblica.

Ma ritorniamo alla domanda posta dall’avvocato Stefano Catuara, avvocato della parte civile contro Montante,  l’ex sindaco Salvatore Petrotto. Il Catuara ha chiesto se lui, lui Montante, dopo lo scioglimento per mafia

Racalmuto, Fondazione Sciascia: quando il giornalista Cavallaro se la intendeva col galeotto Montante e l’ex ministro Anna Maria Cancellieri

del Comune ha proposto il giornalista Felice Cavallaro come candidato a sindaco di Racalmuto. Montante ha risposto di si. Ed ha aggiunto che tale proposta, come peraltro la si può leggere spulciando i giornali dell’epoca, è stata sostenuta anche da Ivan Lo Bello, altro uomo di vertice di Confindustria Sicilia e Nazionale. Del resto, come per altre circostanze che riguardano il loro ‘affaire’ Racalmuto, anche questo fatto e le relative circostanze, risultavano evidenziati anche in altri documenti agli atti del processo, quale ad esempio un messaggio del Cavallaro,  inviato al Montante, in cui lo ringrazia per averlo indicato quale possibile candidato a sindaco.

Passa un mese ancora, siamo a luglio del 2012, e l’allora ministra dell’Interno Cancellieri la ritroviamo nuovamente a Racalmuto. Stando a quanto annota, sempre il Montante, nel suo diario segreto, stavolta dopo essersi incontrati a casa sua, si recano a Racalmuto. Assieme allo staff della ministra c’è un altro suo grande amico giornalista, Vincenzo Morgante, originario di Grotte e cittadino onorario di Racalmuto, da lui raccomandato, proprio in quei frangenti, per ricoprire l’incarico di direttore di tutte le testate giornalistiche regionali della RAI. Incarico che ricoprirà sino al 2018. Adesso dirige TV 2000, la televisione del Vaticano.

Questo è l’appunto riguardante l’ennesima escursione di Montante, dell’allora ministra dell’Interno Cancellieri e del giornalista Vincenzo Morgante. Come detto allora il Morgante correva dietro a Montante perchè si apprestava, grazie a lui, a diventare il direttore della testata giornalistica la cui redazione è la più folta e numerosa d’Europa, con i suoi oltre 700 giornalisti. Oggi, lo ribadiamo, il Morgante è approdato in Vaticano ed offre i suoi sevigi giornalistici a tutti quanti i vescovi italiani…

24/07/2012 ore 10,00 Min. Cancellieri e suo gruppo con Morgante a casa Altarello granite poi andati a Racalmuto

È del dicembre del 2013 un altro incontro di Montante. Stavolta si è trattato di un incontro a due, con Gaetano Savatteri, il già citato biografo suo e della sua famiglia. Ci riferiamo sempre a quel libro di fandonie, ormai davvero storiche, intitolato ‘La volata di Calò. Questo incontro ravvicinato e riservato, tra il Montante ed il Savatteri, è avvenuto dopo che l’ex sindaco di Racalmuto, SalvatorePetrotto, costretto alle dimissioni da un’infamante accusa di mafia, archiviata nell’ottobre del 2012, aveva preannunciato che si sarebbe ricandidato a sindaco di Racalmuto.  Quell’incontro riservato, tra Savatteri e Montante, avveniva probabilmente per fare il punto sulla situazione di Racalmuto. Era già trascorso più di un anno e mezzo dallo scioglimento del Comune. Petrotto  se lo erano liquidato facendolo dichiarare incandidabile, dopo che aveva preannunciato che intendeva ricandidarsi. Ovviamente a dichiarare l’incandidabiltá di Petrotto è stata l’amica di Montante, l’ex ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. A prorogare l’ingiusto commissariamento per mafia di Racalmuto è stato poi il successore della Cancellieri, altro ministro fraterno amico di Montante,  l’agrigentino Alfano che, nel frattempo, aveva promosso, lo ribadiamo, Nicola Diomede,  suo segretario particolare, come prefetto di Agrigento.  Lo stesso Diomede che, come detto, da vice prefetto, aveva guidato la terna di ispettori ministeriali che ha fatto sciogliere Racalmuto per mafia.

Insomma ce n’è per tutti i gusti. È necessario però avere lo stomaco forte per digerire questi bocconi amari che ci riserva il nostro Stato, da sempre un pò troppo sfasciato. Le nostreIstituzioni, com’è noto, assai spesso deviano dal loro corso naturale, fuoriuscendo dall’alveo dello Stato di Diritto, per  straripare, abbondantemente, sul malsano terreno impastato dei soliti intrighi e veleni che caratterizzano, assai spesso, questo genere di giochi di potere.

Cosa esattamente si siano detti Montante e Savatteri, mentre Racalmuto era ancora commissariato, nel corso di quest’ultimo incontro, riteniamo molto riservato, che Montante annota semplicemente così: 09/12/2013 GAETANO SAVATTERI.  Non lo sappiamo. Ci riserviamo di chiederlo direttamente ai due soggetti in questione che, sicuramente, sono stati due dei più indiscutibili protagonisti dell’ ‘affaire’ Racalmuto.

Ci ha inoltre colpito anche il senso di questa cena del maggio 2013, tra la prefetta di Agrigento e quello di Caltanissetta, assieme a Giuseppe Catanzaro, delfino e successore alla presidenza di Confindustria  di Antonello Montante,  nonché titolare di una della 4 più grosse discariche private siciliane. Discarica peraltro da sempre fuori norma, perché priva di impianto di biostabilizzazione e di impianto di trattamento meccanico-biologico.

28/05/2013 cena Agrigento Scala Dei Turchi ristorante Scala Dei Turchi con Pref. Valente, Pref. Ferrandino e Catanzaro