Covid19 Sicilia, in corsa verso la zona arancione, ricoveri al 32%, terapie intensive al 20%

Corre il contagio da Covid19 Sicilia e la regione viaggia a grandi passi verso la dichiarazione di zona arancione già dalla prossima settimana. Già sono 46 i comuni siciliani che si trovano proprio in zona arancione per ordinanza regionale

Sale al 18% (+1%) in Italia l’occupazione delle terapie intensive (era all’11% il 24 dicembre) e, a livello giornaliero, cresce in 11 regioni: la PA di Trento arriva al 31%, sale del 4% in Abruzzo (al 18%) e del 3% in Sicilia (20%) e Umbria (16%). Ma cresce anche in Calabria (20%), Campania (12%), Lombardia (17%), Piemonte (24%), Puglia (10%), Sardegna (14%), Toscana (21%).

I genitori tifano per la zona arancione

L’arrivo della zona arancione con le sue limitazioni per i no vax porta con se anche la possibilità per la Regione siciliana di ricorrere alla didattica a distanza. Per questo le associazioni dei genitori sperano proprio nella zona arancione.

Posticipare il rientro in classe degli studenti siciliani almeno sino alla fine di gennaio, nella speranza che la curva del contagio da Covid19 inizi a scendere, infatti, è’ la richiesta dei genitori preoccupati per la salute dei propri figli. E questo sarà possibile solo con la zona arancione.

Prevedere la dad sino a fine mese

“Come genitori e associazioni chiediamo di aspettare ancora, di essere prudenti – dice Cira Maniscalco -. Il diritto allo studio è importante ma lo è ancor di più la salute dei nostri figli. Abbiamo fatto appelli e inviato richieste formali tramite pec al governatore Musumeci, agli assessori regionali Razza e Lagalla e al sindaco di Palermo Orlando in qualità di presidente dell’Anci Sicilia. La nostra richiesta di non tornare subito a scuola è stata accolta, adesso ci aspettiamo una vera presa di coscienza da parte delle istituzioni. Devono rendersi conto che al momento la situazione epidemiologica è grave. Per noi non ci sono i presupposti per rientrare in classe con serenità. In questo momento non abbiamo sicurezze né garanzie“.