Scuola e Disabilità, Aldo mucci, SGB: “La discriminazione esiste”

Nel variegato ed intricato mondo della disabilità, da qualche anno un termine ha sostituito l’ormai obsoleto “integrazione”: è la parola “inclusione”. Per inclusione, si intende la messa in atto di tutte le strategie atte a rendere uguali e non dissimili le persone che per vari motivi presentano una diversità data da varie condizioni, siano esse di ordine sociale, sia di disabilità. Il mondo della disabilità è straordinario, pieno di emozioni a volte struggenti. Non è facile, ma per capire bisogna frequentare. Allora, dare un’occhiata a questa realtà, trascorrere qualche ora del proprio tempo con un disabile e scoprire come vive, il suo quotidiano. Il processo di inclusione, scolastica in Sicilia ha ancora un orizzonte lontano, ma la speranza si sa, è l’ultima a morire, anche nel nostro tempo, dove tutto appare palese: le regole che non regolano più nulla, la politica che non serve più ad amministrare un paese e sempre più soffocati, ecco l’esercito dei disabili.  La vita osteggiata dalla condizione fisica, dalla negazione di un diritto a vivere, dai pregiudizi.

La  Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione e i diritti dei disabili che doveva essere il punto di riferimento normativo per l’inclusione scolastica delle persone disabili, giù nel profondo Sud, non esiste. La famosa legge 104 del 1992 che consiste nell’obbligo da parte dello Stato di rimuovere qualsiasi tipo di impedimento che possa limitare il potenziale di sviluppo della persona con disabilità, vedi l’inclusione dei bambini disabili gravi, giù nel profondo Sud, non viene applicata come dovrebbe. E’ facile riempirsi la bocca di  inclusione scolastica , di principi della nostra Costituzione, con riferimenti all’articolo 34, in cui si garantisce il diritto allo studio per tutti;  all’articolo 3, in cui si   parla di uguaglianza e di pari dignità: all’articolo 38, che tratta di diritto allo  studio delle persone diversamente abili.  Da noi, profondo Sud ,non esiste. Le scuole non sanno cosa fare, se non affidare agli ATA (con un corso di poche ore) i bambini disabili gravi. Nel frattempo viene azzerato  il servizio di assistenza igiene personale nelle scuole di competenza comunale. Vedi Trapani, vedi Licata ecc.  dove risultano casi in cui il diritto dello studente, riconosciuto e previsto nel PEI, elaborato e approvato dal GLO – Gruppo operativo per l’inclusione, non trova ancora attuazione. Bisogna avere il coraggio di dare una spallata di dignità, alla  discriminazione che ancora regna sovrana nel mondo della disabilità,nelle nostre scuole.