Scuola e DAD: “Che manicomio”

Giulia è pronta per andare a scuola. Frequenta la prima elementare, non vede l’ora di ritrovare i suoi  compagni, i suoi amici. Ripone i quaderni sul banco, una veloce sistemata ai capelli ed è tutto pronto. Prova ad accendere il vecchio computer che non ne vuole sapere. L’intervento dei genitori ,tramite cellulare, scongiura la classica giustificazione per assenza. Improvvisamente appaiono i minuscoli volti dei compagni di classe, e tutto si trasforma in un video game. Chiudi il microfono che si sente lo sciacquone! Porta Francesco in un’altra stanza ,il suo pianto non mi fa capire nulla. Ed ancora: mamma, hai chiamato il tuo datore di lavoro oggi sono in DAD. Giulia non ti distrarre ribadisce la maestra.

La scuola è nel caos più assoluto. Litigano tutti.  Il ministro Patrizio Bianchi litiga coi presidi e va nel pallone. In Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, sull’organizzazione delle attività scolastiche nell’attuale contesto di pandemia di Covid-19 tira fuori i numeri.  Il 93,4% delle classi è in presenza. Ergo solo il 6,6% è in DAD. Ed ancora: “Abbiamo un grado di copertura dell’82,1% su 374.740 classi. Abbiamo il 93,4% delle classi in presenza, di cui 13,1% con attività integrata per singoli studenti a distanza. Classi totalmente a distanza sono il 6,6%”. Ed ancora: In termini di studenti sono in grado di copertura della rivelazione dell’81,8% su un totale di 7.362.181, gli alunni in presenza sono l’88,4%. Per l’infanzia il numero degli alunni positivi o in quarantena è il 9%, e quindi quelli in presenza sono il 91%, per la primaria gli alunni positivi o in DAD sono il 10,9%, per la Secondaria di prima e secondo grado gli alunni in DAD o in didattica integrata sono il 12,5%. La pensano diversamente i Presidi.  Ancora nessuna novità sulle mascherine ffp2: non è cambiato nulla. Silenzio sulla nostra richiesta di distribuzione gratuita a studenti e professori, Non sono ancora state consegnate neanche le ffp2 garantite dal Governo, che andavano richieste entro il 4 gennaio al Ministero. I presidi possono supplire temporaneamente comprandole con i fondi a loro disposizione. Ma andare avanti per mesi è altra questione. Ed ancora: Quelli del Ministro, sono dati contrastanti che contribuiscono a portare ancora più confusione nel mondo scuola già stritolata dalle contraddittorie norme anti- Covid. Norme che finiscono per penalizzare soprattutto studenti e famiglie. Mentre il ministro dell’Istruzione Bianchi ribadisce che “la scuola deve essere l’ultima a chiudere”, i presidi dalla trincea degli istituti denunciano l’allarme: contagi in crescita libera, con classi di studenti in presenza al gelo e altre già in DAD.

Tutto procede purtroppo secondo le aspettative ha commentato la Dirigente di una scuola.  La gestione è molto faticosa e la didattica complicata da gestire sia per chi insegna che per gli alunni. A complicare il quadro scuola, già compromesso dal Covid, alle difficoltà si aggiungono le mancanze gestionali. Che, dal gelo in aula dovuto alla mancanza di sistemi di purificazione e ricambio dell’aria: che costringono docenti e studenti a fare lezione con la finestra aperta. l’organizzazione della riapertura degli istituti secondo le prescrizioni governative si rivela a ogni giorno che passa, deficitaria e lacunosa. Il grande Totò avrebbe detto: “in questo manicomio, succedono cose da pazzi”.