Senatore mente nell’esercizio delle sue funzioni: no al processo per diffamazione

Il senatore Mario Giarrusso, di Catania, ex del Movimento 5 Stelle e adesso nel gruppo Misto per Italexit, il 21 luglio del 2020, innanzi alla Commissione nazionale antimafia e come componente della stessa Commissione, ha citato l’ex capo della Direzione investigazione antimafia, Agatino Pappalardo, indicandolo come coinvolto e responsabile nell’ambito di un fallito blitz e della mancata cattura di Bernardo Provenzano. Il questore Pappalardo lo ha querelato per diffamazione. E il Tribunale ha accertato che si tratta di una notizia falsa. Tuttavia, in ragione del principio della non sindacabilità delle affermazioni dei parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni, il Tribunale ha archiviato le indagini a favore di Giarrusso. E nella motivazione ha scritto: “Giarrusso ha effettivamente riportato una notizia falsa, atteso che dalla sentenza della Corte d’assise di Palermo citata dallo stesso Giarrusso nel corso dell’audizione parlamentare in questione non emerge alcuna responsabilità. Ma l’insindacabilità parlamentare trova sempre applicazione all’interno degli istituti parlamentari”. Così ha scritto il gip di Catania, Carla Aurora Valenti.