L’accordo proposto è quello che non ti aspetti. Miccichè prepara un patto trasversale fra i partiti che hanno firmato la richiesta che gli ha permesso di azzerare le Commissioni. Un patto, dunque, fra Pd, 5 stelle, Lega, MpA, mezza Forza Italia (senza i dissidenti) e l’Udc (forse). Fuori dal patto resterebbero Fratelli d’Italia, Diventerà Bellissima e attiva Sicilia, di fatto le forze più vicine a Musumeci (oltre i dissidenti azzurri).
In questo patto la proposta di Miccichè sarebbe di una presidenza al Pd, una ai 5 stelle e cinque da dividere fra Forza Italia, Lega, MpA e Udc. I pentastellati, però, rivendicano due presidenze e potrebbero spuntarla soprattutto se non si chiude l’accordo con l’Udc. l’importante, per Miccichè, è lasciare fuori i dissidenti per il resto punta solo a riportare in sella l’ex assessore regionale alle autonomie Locali Bernadette Grasso, commissario azzurro a Messina e che lasciò la poltrona a Marco Zambuto, ora dissidente. Alla Grasso andrebbe la presidenza della II Commissione, la Bilancio, guidata fino alla scorsa settimana da Riccardo Savona. Poi al Pd andrebbe l’Antimafia, ai 5 stelle territorio e ambiente e forse la Cultura (o all’Udc), alla Lega la Sanità, agli Autonomisti gli Affari istituzionali mentre le Attività produttive sarebbe la seconda presidenza forzista e resterebbe in ballo la Commissione Ue così come le altre Speciali (Statuto e Randagismo in testa)
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