Castelvetrano 1993: si apre l’era dell’asse Bongiorno- Pompeo

Finito il  1992, anno terribile per le misteriose  stragi , l’attivismo mafioso e per tangentopoli, a Castelvetrano inizia la campagna elettorale per dare alla città un nuovo sindaco.  Tutti si attendevano una svolta. Come si ricorderà, il 1992 registra anche l’auto scioglimento del del consiglio comunale .  L’ex sindaco Pompeo, eletto a febbraio dello stesso anno lascerà ogni incarico nel luglio 1992. Il patto di potere tra DC , PSI, PSDI; PRI  e anche PCI (anche se per periodi brevi) finisce. Vede il tramonto quel sistema di potere che filtrava ogni cosa della vita castelvetranese. Per anni i vari  leader locali avevano controllato l’economia,  i posti di lavoro,  le licenze edilizie, persino i posti al cimitero. Se volevi avere un loculo dovevi chiedere al politico potente.  Senza raccomandazione non potevi neanche morire.

Ogni consigliere di maggioranza aveva “diritto” secondo la forza elettorale espressa: a  posti nelle assunzioni pubbliche, al cimitero e anche nelle nomine tra  ospedale ed enti.  Lo stesso metodo si applicava anche per l’USL che gestiva l’ospedale. Ci sono stati  alcuni consiglieri DC che fino al 1992 hanno fatto entrare tra comune e ospedale famiglie intere. Un decano della vecchia  DC vinse la classifica dei “sistemati”. Pure nei corsi di formazione regionale si mettevano le mani Il  “sistemare” dimostrava forza . E di forza  per far lavorare  nuora, figlio, nipoti e una serie di amici, tra comune e ospedale ne occorreva. Tutto regolare? Nessuno indagava. Si poteva fare? La magistratura non vedeva. Tutto lecito? I dubbi rimangono. Poi viene  anche da ridere quando questi personaggi oggi fanno pure i moralisti.Ma questa è un’altra storia.

  Si facevano i concorsi e già il giorno prima si sapeva chi vinceva. “Sistemare” amici  e parenti era una consuetudine. Tralasciamo poi la gestione delle coop dell’art 23. Meglio stendere un velo pietoso. In quelle coop si usò il manuale Cencelli.

 

 1993 :Tremate Tremate , al comune arriva il sindaco Bongiorno

Con l’elezione di Beppe Bongiorno , spinto dalla sua lista civica “Alleanza Cittadina” questo “bordello” doveva finire E infatti  termina. Bongiorno, che da consigliere MSI aveva spesso denunciato politicamente la gestione clientelare del comune ,  come detto in campagna elettorale fermerà questo modus operandi. Battuto l’asse di sinistra Lentini-Piccione, il neo sindaco si mette al lavoro dalle macerie dell’ennesimo commissariamento . Lo aiuta anche il particolare momento storico. In quel periodo,  Di Pietro arrestava politici  con i camion. C’era molta paura di finire dentro. I vecchi politici locali rimasero colpiti dall’arresto di Vaccarino e dal coinvolgimento del deputato Leone in una pesante inchiesta .Molti ex DC e PSI si misero da parte. Altri continuarono. I vecchi in realtà erano alla finestra. Si inventarono il sistema delle “casce e casciettine”. in altre parole, decisero di non candidarsi direttamente ma di lanciare  in politica stretti amici. Ci fu chi mise il genero, chi il cognato chi il nipote, chi il figlioccio. Insomma , nessuno credeva veramente di mollare. C’erano voti da mantenere. Anni di sano “clientelismo” non si potevano buttare. Ovviamente il gioco non riuscì a tutti. Alcuni “nuovi” per davvero  riuscirono a farcela, anche nella DC. Tra questi, la giovane Rosaria Rallo , spinta alla candidatura  anche  da Mimma Leggio, una “signora” della politica locale, democristiana per fede  e che morirà  per malattia ,subito dopo la sua candidatura al Senato.

In sintesi, Bongiorno, anche senza maggioranza in consiglio,  trova la strada aperta per tutto il suo primo mandato. Si circonda di gente nuova .  La  prima Giunta  Bongiorno era esemplare. Puntava decisamente al merito e alla competenza. Fece le nomine senza nessun compromesso. Trovò invece,  nel suo cammino, la burocrazia comunale  tutta “figlia”  del potere politico vecchio. Non fu facile per il neo sindaco l’opera di ricostruzione. Di trappole ne vide. Anche la città, ancora molto legata al vecchio sistema dei “favori” non digerì subito  il cambiamento.

Comincia nel 1993 una lunga stagione di veleni e “tragedie” alla castelvetranese contro la nuova amministrazione. Si consoli Alfano. Non c’era Facebook e le zizzanie nascevano ne salotti “buoni” della città. Bongiorno che conosceva bene il tessuto castelvetranese, non rimase intimorito e si organizzò a sua volta. Il carisma e lo spessore politico di Bongiorno erano di livello alto. Non temeva il confronto. L’oratoria era il suo pezzo forte. Spesso nelle radio locali e Tv , rivendicava le sue posizioni senza temere nessuno. Qualcuno dei suoi fidati assessori non riuscì a  tenere il ritmo dello stress amministrativo e si dimise. Il primo fu l’ing. Giambalvo, persona perbene e preparata. Toccò a Lui gestire uno dei punti nodali del comune : l’ufficio  che gestiva i servizi come, fognature, strade, acquedotto. Trovò un disastro e forse anche altro. Bongiorno non perse tempo e trovò la soluzione.

Inizia l’era del bongiornismo che sfocerà nell’asse con  Gianni Pompeo. Bongiorno  con il suo primo mandato, punta a scardinare l’assistenzialismo e a dare al comune un nuovo ordine operativo. Nel 1993 troverà un comune pieno di debiti e di problemi irrisolti. Troverà una serie infinita di cose da affrontare. Il Teatro Selinus  chiuso  e debiti a gogo. In pochi pagavano le tasse comunali.  Uno dei problemi più complessi  fu legato a  come funzionasse il sistema idrico comunale. La gente voleva l’acqua e il comune non possedeva una mappa della rete.  I primi problemi per “impallinare ” la nuova Giunta vennero da li. Si doveva chiamare un  vecchio impiegato per mettere le mani ai guasti Nessuno  era in possesso di carte certe.  Assurdo.

La sua visione era quella puntare decisamente allo sviluppo economico e culturale. Creare le condizioni per favorire gli investimenti e generare  lavoro attraverso le imprese. Il comune come erogatore di servizi per favorire la crescita economica, lo sviluppo culturale, agricolo e  turistico. Con Bongiorno inizia l’era degli alberghi a Selinunte e Triscina, dell’area commerciale di Strasatto, della valorizzazione dell’area archeologica di Selinunte , delle olive , del piano regolatore e delle lottizzazioni . I suoi avversari lo definivano” un visionario” uno che vola “troppo alto”.

Cosa è stato per Castelvetrano il “bongiornismo” ? Fu tutto ok ? Quelllo chge venne fatto in quegli anni è stato davvero importante per la città? Ne parleremo ancora. Racconteremo gli anni di Bongiorno e Pompeo. Un periodo di tante decisioni e di notevoli investimenti e soldi spesi da parte del comune. Il giudizio sarà solo vostro

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Se volete leggere, qui di seguito i  sindaci e commissari che hanno gestito il comune di Castelvetrano dal 1956 al 2001

Luciano Messina D.C. dal 12/6/1956 al 9/12/1960; Manlio Di Bella, P.C.I. dal 10/12/1960 fino al 23 aprile 1961; Commissario Allegra; Giovanni Paola D.C. dal 20/9/1961 al 27/10/1963; Petronato Venezia, dal 09 al 30/11/1963; dopo sono seguiti i commissari Messina ed Alcamo, quindi è stata la volta di Giuseppe Piccione, repubblicano, dal 4/2/1965 al 6/1/1967; Vito Lipari, D.C. dal 7/11/1967 al 3/8/1968; Francesco Lo Sciuto dall’1/9/1968 al 9/10/1970; Vincenzo Panicola, D.C. dal 9/10/1970 al 9/11/70; Francesco Clemente D.C. dal 10/11/70 al 19/06/73; Giovanni Cascio P.C.I. dal 20/06/73 al 16/08/74; Vito Lipari dal 16/08/74 al 11/05/76; Vincenzo Sammartano P.R.I, la cui nomina è stata ratificata dal C.P.C. di Trapani, è durato in carica solo un giorno: dal 11 al 12/03/1976; Vito Lipari dal 12/03 al 13/5/76; Marilù Gambino dal 14/05/76 al 3/10/78 la prima donna sindaco; Vito Lipari dal 16/10/78 al 7/04/79; Marilù Gambino dall’8/04/79 al 15/07/80; Vito Lipari dal 16/07/80 al 13/08/80, giorno in cui venne ucciso mentre dalla contrada Triscina tornava a Castelvetrano con la sua auto; Sig. Francesco Taormina dall’8/09/ 80 all’8/04/82; Vaccarino Antonio dall’8/04/82 al 14/09/83; Mulè Pietro dal 14/09/83 al 15/11/83; Lo Sciuto Francesco dal 15/11/83 al al 10/08/87; Li Causi Vito 10/8/87 al 3/1/89; Pollina Tommaso dal 3/01/89 al 5/10/89; Taormina Francesco dal 5/10/89 al 8/12/89; Commissario Ambrosetti Amindari dal 9/12/89 al 15/03/90; Commissario Zaccone Onofrio dal 16/3/90 al 26/5/90; Li Causi Vito dal 26/05/90 al 21/03/91; Leone Vincenzo dal 21/03/91 al 29/10/91; Li Causi Vito dal 29/10/91 al 31/12/91; Pompeo Giovanni dal 27/02/92 al 6/7/92; Commissario D’Amico Diego dal 7/07/92 al 29/06/93; Bongiorno Giuseppe dal 30/06/93 al 15/3/2001 Gianni Pompeo

Fonte dell’elenco storico dei sindaci : Kleos periodico