Mafia, le aziende agricole del Siracusano ed i legami sospetti col clan dei Nebrodi

Il Tar di Catania ha respinto i ricorsi presentati dai proprietari di due aziende agricole, situate a Carlentini, nella zona nord del Siracusano, destinatarie delle interdittive antimafia emesse nel febbraio del 2021 dal prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto.

Un anno fa, i giudici amministrativi avevano respinto le richieste di sospensione dell’esecuzione del provvedimento, presentate dai legali dei titolari delle imprese e confermate nei mesi successivi anche dal Cga di Palermo, adesso il pronunciamento è nel merito. In sostanza, per la quarta Sezione del Tar di Catania il provvedimento della Prefettura è solido.

Di interdittive il prefetto di Siracusa ne ha emesse sei e tutte quante interessano aziende agricole che gravitano nell’orbita della famiglia Carcione, coinvolta nell’operazione Terre emerse, portata a termine nel 2015,  sull’appropriazione illegittima di terreni.

Nell’inchiesta della Procura e dei carabinieri, si ipotizza che il gruppo, avvalendosi di atti pubblici falsi tra il 2011 ed il 2014, rogati da un notaio, Giambattista Coltraro, condannato in primo grado in un procedimento giudiziario parallelo, e anche con intimidazioni e danneggiamenti, avrebbe acquisito la disponibilità di oltre 2 mila ettari di terreno appartenenti ad ignari proprietari e, con la complicità di ispettori dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, avrebbe conseguito erogazioni pubbliche per oltre 200 mila euro.

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