Agrigento: stavolta c’è scappato il morto, vittima dell’ennesima violenta lite tra gli immigrati alloggiati nei condomini alle spalle del Palazzo municipale. E dire che l’attuale sindaco Miccichè, nel 2015, da assessore, aveva firmato una delibera con cui si vietava di creare centri di accoglienza nel centro storico. I residenti del quartiere Santa Sofia, molto preoccupati ed impauriti, hanno presentato una petizione al Prefetto, al Questore ed al Comune

Ad Agrigento numerosi cittadini residenti nel centro storico, riuniti nel Comitato di quartiere “Santa Sofia”, hanno raccolto delle firme e le hanno inviate al sindaco, al prefetto, al questore e ai consiglieri comunali, allegando una lettera tramite cui ravvisano che è stata violata la delibera della Giunta comunale di Agrigento numero 100 del 28 luglio 2015, in cui si legge testualmente: “Le strutture per l’accoglienza degli immigrati stranieri vanno localizzate nei centri abitati del territorio comunale ad eccezione del centro storico”. I residenti spiegano: “Un’associazione sta allestendo, in via Santa Sofia numero 14, un centro per immigrati all’interno di un edificio per civile abitazione la cui destinazione d’uso non consente l’apertura e la gestione di attività di questo genere. Si tratta di una palazzina a 3 piani, ad una decina di metri dal Municipio, in cui è stata già ospitata una comunità straniera che ha creato non pochi problemi ai cittadini residenti, tra violenza e risse furibonde anche con spargimenti di sangue, giri di droga e di prostituzione: tutti fatti noti alle cronache e alle forze dell’ordine. I residenti del quartiere, che pagano ancora il mutuo e hanno fatto sacrifici immani per comprarsi una casa, sono stati costretti a continuare a fare i conti, quotidianamente, con questa terribile situazione. Le autorità intervengano per evitare che si insedi quest’altra nuova struttura di accoglienza per immigrati, per scongiurare il ripetersi di ulteriori esperienze drammatiche come quelle fin qui vissute”.