Sul ring del rigassificatore

Si infiamma ancora di più il dibattito in Sicilia sui rigassificatori. Gli interventi di Fabio Granata e Giovanni Cafeo, tra i progetti a Porto Empedocle e a Gela.

Fabio Granata

Sul ring dello scontro in atto sui rigassificatori in Sicilia sì o no, indossa i guanti della sfida anche il siracusano d’adozione Fabio Granata, ex assessore regionale a Cultura e Turismo tra i governi Leanza e Cuffaro, e fondatore della Soprintendenza del Mare. E Granata lancia la prima granata e tuona, così: “In Sicilia la crisi energetica non sia paravento per nuove speculazioni: stop al rigassificatore nella Valle dei Templi e al solare intensivo nei Parchi e nei centri storici. La paventata emergenza sulle fonti di energia, almeno in Sicilia, non diventi un alibi per consumare nuovi attacchi al paesaggio e al patrimonio materiale e immateriale dell’Isola”. E poi aggiunge rievocando: “Fin dal 2000 siamo stati avanguardia nella tutela del paesaggio e della bellezza dei luoghi, sia attraverso il Piano Paesaggistico regionale che attraverso il Sistema dei Parchi Archeologici. E non si può abdicare a nessuna forma di tutela e di valorizzazione dei luoghi che va oltre le competenze del Governo nazionale e che si nutre della nostra specificità statutaria”. E poi l’ex assessore e componente del direttivo nazionale di Legambiente rilancia il no espresso ancora non ufficialmente dalla Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici di Agrigento, e sottolinea: “La Soprintendenza di Agrigento ha bocciato la costruzione di un rigassificatore a Porto Empedocle, ai confini del Parco della Valle dei Templi, su cui vi sono gli interessi di Enel. Bene faranno le Soprintendenze interessate a bloccare anche i mega impianti solari previsti nel cuore di molte aree di interesse ambientale, culturale e paesaggistico e quelli, sciagurati, nei centri storici”. E poi Fabio Granata conclude: “La più grande forma di energia per la prospettiva della Sicilia è quella legata al patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, strettamente collegato alla qualità delle nuove produzioni vitivinicole e alimentari. Il Governo della Regione sia coerente e rigoroso su questo tema sul quale si gioca la prospettiva dell’Isola”. Nel frattempo dall’altra parte del ring controbatte la Lega tramite, ancora da Siracusa, il deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Cafeo, che pressa il governo della Regione “ad accelerare il processo di autonomia energetica, indispensabile a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina e dell’impennata dei costi dell’energia”. E aggiunge: “Uno degli esempi lampanti è il progetto per la costruzione del rigassificatore nel porto di Gela, che sarà finanziato dall’Eni. L’impianto, che prevede un investimento di circa 700 milioni di euro, riceverà il gas estratto da Argo e Cassiopea, due giacimenti naturali che si trovano nel Canale di Sicilia. Mancano le autorizzazioni da parte degli enti che fanno capo alla Regione per la costruzione delle condotte nella rada di Gela, quelle che, sostanzialmente, trasferiscono il gas dai giacimenti all’impianto. E’ inconcepibile che, nonostante l’emergenza energetica, con il gas che costa un occhio della testa, e le pressioni del Presidente del Consiglio Draghi, ancora si discuta in Sicilia di autorizzazioni o pareri che deve rilasciare l’amministrazione regionale. Lo stesso dicasi per il rigassificatore a Porto Empedocle. Ricordo quanto accaduto a Siracusa negli anni scorsi quando il progetto di un rigassificatore presentato da Erg e Shell, con un investimento pari a 700 milioni di euro, fu affondato dall’amministrazione regionale. Con quell’impianto non avremmo risolto tutti i problemi ma staremmo sicuramente a buon punto”.

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