Sangue infetto ed epatite C, 800mila euro di risarcimento

Il ministero della Salute pagherà un risarcimento di circa 800mila euro ai tre eredi di una donna di 77 anni morta a causa di una trasfusione di sangue contagiosa a cui è stata sottoposta nel 1973. Lei soltanto nel 1992 ha scoperto di avere contratto l’epatite C ormai cronicizzata. Il Tar Palermo ha disposto che i due figli e il marito della donna siano risarciti entro 60 giorni, pena la nomina di un funzionario ad hoc entro i successivi due mesi. Il difensore della famiglia, l’avvocato Silvio Vignera, spiega: “La sentenza ha riconosciuto e confermato diversi importanti principi, come quello che deve ritenersi sussistente la responsabilità colposa dell’amministrazione statale anche per casi di epatite C risalenti già dalla fine degli anni ’60, per non avere adottato le misure idonee a prevenire ed impedire la trasmissione di malattie mediante il sangue infetto”.