“Inquinamento San Leone”, la requisitoria

I dettagli sui capi d’imputazione e gli esiti della requisitoria al processo ordinario sul presunto inquinamento del mare di San Leone dal 2008 al 2013.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, innanzi alla seconda sezione penale presieduta dalla giudice Wilma Mazzara, si è svolta l’udienza riservata alla requisitoria del processo a carico di cinque imputati ai quali la Procura della Repubblica di Agrigento contesta, a vario titolo, l’avere scaricato dal giugno 2008 al luglio 2013 tutti i reflui non depurati della rete fognaria della zona sud – est di Agrigento, tra San Leone, Cannatello e Villaggio Peruzzo, nel mare antistante la costa di San Leone tramite due scarichi non autorizzati, essendo scaduta l’autorizzazione. I due scarichi sono stati due condotte sottomarine, intese una “Pubblica Sicurezza” e l’altra “Padri Vocazionisti”. E tale scarico presunto inquinante, illegale e non autorizzato sarebbe stato aggravato dalla frequente rottura delle condotte o dallo straripamento delle centraline di sollevamento anche in spiaggia, nei pressi della battigia, più volte segnalato e documentato in video e foto dall’associazione ambientalista “MareAmico” di Claudio Lombardo. A fronte di ciò, ai dirigenti dell’Ato idrico è contestato, tra l’altro, la violazione dei loro obblighi di controllo verso Girgenti Acque, e quindi i dirigenti dell’Ato idrico avrebbero procurato intenzionalmente a Girgenti Acque un vantaggio ingiusto, che è stato la prosecuzione del rapporto contrattuale senza subire né multe né la risoluzione del contratto. Ebbene, il pubblico ministero, Giulia Sbocchia, ha invocato la condanna di quattro dei cinque imputati. Si tratta di Marco Campione, 60 anni, di Agrigento, ex presidente di Girgenti Acque, poi Giuseppe Giuffrida, 74 anni, di Gravina di Catania, ex amministratore delegato di Girgenti Acque, Bernardo Barone, 69 anni, di Agrigento, direttore generale dell’Ato idrico di Agrigento, e Maurizio Carlino, 61 anni, di Favara, progettista e direttore dei lavori. Ipotesi di reato prescritte per Piero Hamel, 70 anni, di Porto Empedocle, dirigente tecnico dell’Ato idrico. Il 28 marzo del 2018 altri due imputati sono stati uno condannato e un altro assolto a conclusione del giudizio abbreviato: la giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alessandra Vella, inflisse 10 mesi di reclusione al dirigente tecnico di Girgenti Acque, Calogero Sala, 56 anni, ingegnere. Sala è stato condannato per 3 su 6 delle imputazioni di reato che gli sono state contestate: danneggiamento, violazione del codice dei beni culturali e getto pericoloso di cose. E’ stato assolto invece da falso, truffa e frode in pubbliche forniture. Ancora la giudice Vella ha assolto, con la formula del “perché il fatto non sussiste”, Rita Vetro, 65 anni, di Favara, titolare di un laboratorio di analisi, imputata perché avrebbe formato numerosi rapporti di prova ritenuti falsi su campioni di scarichi fognari riversati nel mare di San Leone ad Agrigento.

fonte teleacras angelo ruoppolo