Il testimone di giustizia Ignazio Cutrò porta in tribunale ministri e prefetti

“Oltre che a temere la vendetta della mafia, per diversi anni lo Stato mi ha negato la possibilità di conoscere la mia posizione debitoria, facendo leva sulla segretezza degli atti, dal Viminale nessuna risposta è stata mai data alle numerose richieste. Solo nell’estate del 2021, ho potuto finalmente leggere quelle carte che dimostravano lo stato di buona salute della mia azienda, era tutto scritto, nero su bianco di come  il declino dell’impresa sia stato dovuto alla carenza di commesse dopo la scelta di denunciare i miei estorsori. Assistito dal mio legale, Katia La Barbera, in considerazione dei circa dieci anni di silenzio che hanno turbato e non poco la serenità della mia famiglia, abbiamo deciso di citare in giudizio, per danni, il ministero dell’Interno e la prefettura di Agrigento”.

Così il testimone di Giustizia, Ignazio Cutrò annuncia l’atto di citazione contro il Viminale e la sede territoriale del governo di Agrigento che è stata depositata al tribunale di Palermo e per la quale c’è già la data di udienza che è stata fissata per il 20 dicembre prossimo. 

L’imprenditore edile di Bivona chiama in tribunale tutti i ministri dell’Interno e tutti i prefetti che si sono susseguiti dal 2011 ad oggi, lungo è l’elenco dei titolari del Viminale con gli ex ministri: Roberto Maroni, Annamaria Cancellieri, Angelino Alfano, Marco Minniti e Matteo Salvini e l’attuale ministro Luciana Lamorgese. 

Per quanto riguarda invece la sede territoriale del governo, la citazione a giudizio riguarda gli ex prefetti: Francesca Ferrandino, Nicola Diomede e Dario Caputo e l’attuale prefetto Maria Rita Cocciufa. 

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